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Recovery fund, Rinaldi (Lega) spegne l’entusiasmo di Conte: “Non è vero che la Ue fa debito comune”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 21 lug – A sentire il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, i vari esponenti del Pd e dei 5 Stelle, la vittoria (che vittoria non è) al Consiglio Ue straordinario permetterà all’Italia di fare grandissime cose, grazie a tutti i miliardi che otterrà con il Recovery fund (ma il come e il quando questi soldi, in gran parte in prestito, arriveranno non è ancora dato sapere). Tuttavia i giallofucsia sfruttano l’occasione per mostrarsi uniti e compatti (anche se così non è), possono tirare un sospiro di sollievo (forse fino alle regionali), parlando di “risultato storico“, con il titolare dem del Tesoro che si sbilancia in un “Ora portiamo l’Italia nel futuro“. Ecco, forse Gualtieri in tal caso non ha tutti i torti: ce ne vorrà di tempo per capire come stanno veramente le cose sul fronte del Recovery fund, che come sappiamo è legato a doppio filo al bilancio Ue 2021-2027.

Rinaldi: “Non è tutto oro quello che luccica, il diavolo si nasconde nei dettagli”

Chi di certo non si lascia prendere da facili entusiasmi ed anzi è molto cauto sull’accordo raggiunto dopo 4 giorni e 4 notti a Bruxelles è Antonio Maria Rinaldi: “Tutti tifiamo Italia e non solo quando gioca la nazionale, quindi se si riesce a portare a casa qualche soldo siamo tutti contenti ma attenzione: sono uscite 68 pagine di conclusioni, in inglese, da leggere per capire come stanno veramente le cose e non è tutto oro quello che luccica. Il diavolo si nasconde nei dettagli”, avverte l’europarlamentare della Lega ospite di Agorà, per il quale “i conti li faremo alla fine”. “Una cosa è certa – aggiunge – al di fuori dell’accordo Recovery fund i cosiddetti Paesi frugali si portano a casa 26 miliardi di sconti su dazi e Iva“. Questa sì che è una vittoria, per i falchi del nord, che l’hanno spuntata su tutti i fronti.

“Sbagliato dire che la Ue fa debito comune”

Rinaldi poi punta il dito contro i filo-Ue in tutto e per tutto che si sbrodolano in lodi su come i Paesi membri si siano dimostrati responsabili e solidali. “Quando si dice che la Ue fa debito comune – precisa l’europarlamentare -, si fa un errore sostanziale: non è che i vari Paesi si prendono l’onere del debito comune ma è la Commissione europea che emette dei titoli in funzione delle garanzie che vengono date. Non sono gli Eurobond, ma titoli comuni solidali: in pratica, se l’Italia non ripaga, gli altri Stati ripagano per l’Italia”, spiega l’economista. “I titoli che verranno emessi per realizzare il Recovery fund sono debiti che vengono fatti in funzione delle garanzie che darà la Commissione europea e ciascuno di noi li deve restituire in funzione di ciò che ha avuto“, conclude. Altro che 209 miliardi “strombazzati” dai giallofucsia come se li avessero già in tasca, come se fossero soldi veri.

Adolfo Spezzaferro

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