Camisano Cremasco, 9 ago – Una pozza di sangue in camera da letto, un uomo ubriaco, la casa a soqquadro e i figli sotto choc. È questa la scena che si è presentata ieri davanti ai carabinieri di Camisano Cremasco, piccolo comune con poco più di 1200 abitanti in provincia di Cremona. Ad avvertirli è stata una donna, poco prima che venisse travolta dalla furia violenta del marito, un indiano, in preda ai fumi dell’alcol.
A fatica la moglie è riuscita ad avvertire i soccorsi, prima che fosse troppo tardi. Tutto è successo all’1 di notte dell’8 agosto, in un tranquillo paesino della bassa cremonese a vocazione agricola, dove la presenza degli immigrati si assesta a quasi il 7% della popolazione. In particolare ci sono molti indiani, che vengono impiegati per lo più nel lavoro in fattoria, per accudire gli animali, e nei campi.
Quando sono arrivati i carabinieri, la donna era riversa a terra ai piedi del letto in stato di semi incoscienza. Si trovava in una pozza di sangue che le usciva dal naso e dalla bocca, con il volto sfigurato dai pugni. Respirava a fatica: se avessero tardato i soccorsi, probabilmente sarebbe morta.
L’uomo, un operaio di 45 anni non si è fermato nemmeno di fronte ai tre figli, due dei quali sono minorenni. Li ha risparmiati dalle violenze, che hanno investito tutta la casa, messa a soqquadro con mobili e soprammobili rotti, ma non dalla paura e dallo spettacolo delle percosse nei confronti della loro madre. Ora sono ancora sotto choc.
L’indiano, all’arrivo dei carabinieri, è stato arrestato con l’accusa di lesioni gravi e ora si trova in carcere a Cremona. La moglie 41 enne è stata subito portata in ospedale a Crema, dove fortunatamente non sta rischiando la vita. Le botte, però, le hanno procurato una grave frattura al setto nasale e nei prossimi giorni verrà sottoposta ad un intervento chirurgico.
Un episodio, l’ennesimo, di violenza domestica che per un soffio non è finito in tragedia, e che ha avuto per protagonisti una famiglia di immigrati indiani.
Anna Pedri
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