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Salvini dichiara guerra alla cannabis. Nuovo scontro con i 5 Stelle

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 10 mag – Tra Lega e M5S è scontro anche sulla cannabis. “Ringrazio le forze dell’ordine e la magistratura perché è in corso la chiusura di tre cannabis shop a Macerata, Porto Recanati e Civitanova Marche”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini durante un comizio a Pesaro. “Da oggi comincia una guerra via per via, negozio per negozio, quartiere per quartiere, città per città – assicura il leader della Lega -. Gli spacciatori non li voglio, la droga fa male. Meglio un uovo sbattuto“. “Sono sicuro che il ‘modello Macerata’ può essere replicato con successo in tutta Italia, oggi stesso manderò una direttiva con questa indicazione”, continua il vicepremier. “Complimenti al questore e alla magistratura, lo Stato dimostra di non essere complice di chi vende prodotti che fanno il male dei nostri figli“, dice ancora Salvini.

Di Maio: “Dalla Lega solo tentativo di recuperare consensi”

“Dopo aver messo in panchina il sottosegretario della Lega Armando Siri, indagato per corruzione in un’inchiesta dove c’è di mezzo anche la mafia, come chiedeva il MoVimento 5 Stelle, scorgo un po’ di nervosismo da parte di qualcuno e mi dispiace. Mi sorprendono le provocazioni che la Lega ci sta muovendo contro in queste ore, ma credo facciano parte di una precisa strategia per cercare di riprendere consenso creando lo scontro su temi divisivi per la popolazione“. Così il vicepremier Luigi Di Maio su Facebook attacca l’alleato di maggioranza. “Evidentemente nella Lega dopo aver visto gli ultimi sondaggi che davano in ripresa il MoVimento sono andati in paranoia. Non a caso hanno ricominciato a parlare di grembiulini, armi, province e ora arrivano persino ad inventarsi che siamo a favore della droga (che è folle solo pensarlo). E vedrete che fra poco inizieranno a buttare in mezzo altre provocazioni” ribatte il capo politico del M5S aggiungendo che “dispiace davvero che si arrivi a questo, ovvero a sparlare di tutto pur di riprendere qualche voto in più”. E sulla guerra ai cannabis shop è molto caustico: “Oltre a fare questo – dice Di Maio rivolgendosi al leader leghista – lo pregherei anche di chiudere le piazze di spaccio della camorra, della mafia“.

Lega: “M5S ritiri la proposta sulla droga libera”

“Combattere la droga significa anche combattere la mafia come dimostrano gli arresti delle ultime ore contro il clan Casamonica”. Così Salvini risponde a Di Maio chiedendo che “il senatore dei 5 Stelle Mantero ritiri la proposta sulla droga libera“. “Non è nel contratto di governo – conclude il ministro dell’Interno – e non voglio lo Stato spacciatore“.

Conte si mette (ancora) di traverso

“Ho un’agenda con un ordine del giorno molto fitto, questo non è all’ordine del giorno“. Così il premier Giuseppe Conte ha risposto a chi gli chiedeva quale fosse la sua posizione sulla cannabis light.

La direttiva del Viminale

La direttiva del Viminale sui cannabis shop prevede che nei controlli si verifichi il “possesso delle certificazioni su igiene, agibilità, impiantistica, urbanistica e sicurezza, richieste dalla legge per poter operare. Un altro aspetto da prendere in esame è la localizzazione degli esercizi, con riferimento alla presenza nelle vicinanze di luoghi sensibili quanto al rischio di consumo delle sostanze, come le scuole, gli ospedali, i centri sportivi, i parchi giochi, e, più in generale, i luoghi affollati e di maggiore aggregazione, soprattutto giovanile”. I risultati dei controlli dovranno poi essere sottoposti alle valutazioni del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, “al fine di declinare un programma straordinario di prevenzione di eventuali comportamenti vietati da parte degli operatori commerciali, specialmente se diretti verso la categoria più vulnerabile degli adolescenti”. In merito “alle possibili nuove aperture di simili esercizi commerciali”, prosegue la direttiva, si dovrà prevedere “una distanza minima di almeno cinquecento metri dai luoghi considerati a maggior rischio. – evidenzia la Direttiva – Un provvedimento comunale sul modello di quello che ha già interessato le sale da gioco, assunto nella consapevolezza che il consumo delle cosiddette ‘droghe leggere’ rappresenta spesso un viatico per l’assunzione di quelle pesanti“. Insomma, chiuso l’affaire Siri, i due alleati continuano a farsi la guerra. Ma è tutta scena: ci sono le Europee.

Adolfo Spezzaferro

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3 comments

Marco 10 Maggio 2019 - 10:58

Ma quindi l’obiettivo di Salvini è di far chiudere i negozi che pagano regolarmente le tasse e che vendono “roba” depotenziata, che per intenderci è al pari della birra analcolica, senza contare che stiamo parlando di 10000 lavoratori nel settore, mentre io ogni volta che passo dalla stazione centrale li in piazza duca d’aosta mi sembra di essere in Africa con tanto di “offerte” continue di bamba e di tutto e di più. Sinceramente all’inizio avrei votato Lega alle europee ma dopo le pagliacciate che sta facendo nell’ultimo periodo col cavolo, per non parlare della pagliacciata del VinciSalvini in stile Renzi proprio.

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Claudio Serra 10 Maggio 2019 - 4:30

No ai negozi che vendono droga, alcool e tabacco.

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Cannabis, la Cassazione: “Anche se light la vendita è reato” - AllNews24 11 Luglio 2019 - 4:12

[…] di migliaia di cannabis shop in tutta Italia. Dopo le polemiche degli ultimi mesi, a partire dalla presa di posizione di Matteo Salvini, adesso i giudici hanno precisato: quello che serve verificare non è la percentuale di principio […]

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