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Salvini, la Gregoretti e la supercazzola dei porti chiusi

by Davide Di Stefano
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Roma, 1 ago – Porti chiusi ma fino a un certo punto. Quella che dovrebbe essere una questione di principio assomiglia sempre di più ad una supercazzola. Ma prima una doverosa precisazione: qui nessuno è un fan di Carola, delle Ong, dei giudici che ribaltano le decisioni politiche, di Macron, dei deputati del Pd che fanno le passerelle e compagnia. Anzi, proprio per questo l’invito a Matteo Salvini è quello di far rispettare una decisione politica – i porti chiusi agli immigrati clandestini – connessa ad un principio fondamentale: quello della difesa dei confini e della sovranità dell’Italia. Perché alla fine quello che succede è che gli immigrati sbarcano sempre. Sbarcano meno è vero , ma ogni braccio di ferro tra il ministro dell’Interno e una nave carica di clandestini finisce sempre con lo sbarco degli immigrati.

Porti chiusi, anzi no

E se le imbarcazioni delle Ong sono costrette spesso a forzare le resistenze dello Stato italiano – riuscendoci – come nel caso di Carola e della Sea Watch, quando a recuperare “il prezioso carico di esseri umani” sono navi militari o della Guardia Costiera (che proseguono con i “salvataggi” degli immigrati quando teoricamente dovrebbero stare in difesa dei nostri porti) ormai l’accordo che smentisce la dottrina dei “porti chiusi” arriva puntuale come un orologio svizzero. Il caso della nave Gregoretti parla chiaro. “Ribadisco linea porti chiusi a chi arriva senza permesso. Il problema è risolto con la redistribuzione in 5 paesi europei: Germania, Portogallo, Francia, Lussemburgo e Irlanda, più alcune strutture dei vescovi italiani si faranno carico dei 116 immigrati a bordo di questa nave”.

Di nuovo a Rocca di Papa

Non ce ne voglia il ministro dell’Interno, ma queste dichiarazioni puzzano di supercazzola e se ne sono accorti anche i tedeschi. “Matteo, che senso ha mettere in atto sempre la stessa procedura (quella dei porti chiusi, ndr) se finisce sempre che i migranti scendono a terra?”, chiede ironicamente il collega tedesco Horst Seehofer. E soprattutto, di 116 immigrati, almeno 50 (se non di più) se li “accolla” l’Italia. E poi dove sono dislocate queste “strutture dei vescovi”, a Città del Vaticano? Ovviamente no, stavolta si torna a Rocca di Papa, in quel centro “Mondo migliore” che un anno fa fu oggetto delle proteste dei residenti del paese dei Castelli Romani. In quel lo stesso centro da cui fuggirono gli immigrati, con gravi rischi per la sicurezza, grazie all’aiuto dei volontari del Baobab. In quello stesso centro gestito dalla cooperativa Auxilium coinvolta in Mafia Capitale.

Chi paga? Sempre gli italiani

E i costi su chi ricadranno? Sui cittadini italiani, ovviamente, mica a carico del Vaticano. Per questo parlare di “porti chiusi” e permettere che gli immigrati clandestini, senza permesso, vengano accolti in strutture sul territorio italiano non può che essere definita una supercazzola. Servono porti chiusi sì, ma per davvero. Con la consapevolezza che le soluzioni reali agli sbarchi si chiamano blocco navale e intervento militare in Libia. Il resto restano chiacchiere, “bracci di ferro” estivi in grado per il momento ancora di aumentare i consensi, ma incapaci di affermare senza se e senza ma la difesa dei confini nazionali.

Davide Di Stefano

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5 comments

Jos 1 Agosto 2019 - 11:20 Reply
Nemo 1 Agosto 2019 - 12:16

Sono pienamente d’accordo con te. Anche se sono dalla parte di Salvini, non so fino a quando, mi sembra di assistere alla “sai l’ultima”. I porti s-chiusi sembra sempre di più uno slogan. Al prossimo ammazzamento.

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Alfiero 1 Agosto 2019 - 12:28

Fare sbarcare clandestini in Italia quando i porti dicono che sono chiusi è assolutamente incoerente, ma bisogna anche capire che se ci sono situazioni dove si debba aprire i porti per una questione di umanità è doveroso derogare a tale principio, pertanto il problema degli immigrati clandestini và risolto non facendoli partire e controllando lo stato della loro situazione in Libia con ispettori umanitari e non pagando questi miserabili libici

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Flavia 1 Agosto 2019 - 1:53

A sempre e solo noi sono giovani grossi e ben messi ma cosa raccontano ma l’italiano sempre fesso è non se. ne. può più. io sto valutando se andarmene via qua se sei italiano paghi e non hai servizi

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Aldo 1 Agosto 2019 - 3:14

A questo punto mi sto accorgendo che la lega è come quella che con Berlusconi ne a regolarizzato 500 mila, e che mi sa, che il nostro voto questa tornata di beffa è presa in giro non lo avrà perche pensare che tutti gli italiani sono degli imbecilli se lo può levare dalla testa, qua non solo si vanno a prelevare con gli aerei, ma con la scusa dei suoi tuit che abbagliano gli italiani li andiamo a prendere con le nostre navi, la meloni cosa fa non dice niente, non parla più di sbarchi pilotati da salvini, e ora di finirla o si organizza seriamente una strategia per far terminare questo imbroglio dei porti chiusi oppure si dimetta tutto l’esecutivo in blocco.

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