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Salvini: "Un Paese che non fa figli muore. Alla fine saremo valutati sul numero di nuovi nati"

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 30 lug – “Un Paese che non fa figli è destinato a morire, noi abbiamo creato il ministero della Famiglia per lavorare su questi temi: fertilità, nidi, aiuti fiscali per le famiglie numerose“. Così il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, intervistato dal quotidiano britannico Sunday Times, mette in evidenza l’emergenza più grave del Paese, quella della denatalità. Poi accusa “la sinistra”, che “sta usando la bassa natalità come una scusa per importare migranti”.
Alla fine di questo mandato il governo sarà valutato sul numero di nuovi nati più che sul suo debito pubblico. In gioco c’è la nostra tradizione, la nostra storia, la nostra identità“, spiega Salvini.
Il vicepremier affronta poi il tema della Brexit, esortando la premier britannica Theresa May ad adottare una linea più dura nei negoziati con l’Unione europea. “La mia esperienza al Parlamento europeo mi dice che o ti imponi o loro ti truffano“. “Io – sottolinea – spero che i negoziati finiscano bene in modo che il Regno Unito serva da esempio per coloro che escono dall’Unione europea. Ricordo il referendum come un esempio di partecipazione e libertà. Spero possa essere un’opportunità per gli inglesi”. Le parole pro-Brexit a anti-Ue hanno sollevato la consueta indignazione del Partito Democratico. Sandro Gozi le definisce “devastanti ed inaccettabili” e che preludono “ad una Italexit ipocrita, non dichiarata ma praticata”. Andrea Romano, da parte sua, si chiede “chi dirige la politica estera italiana, Conte, Moavero o Salvini?”.
Sostegno al leader della Lega è arrivato invece dal ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana, sugli aiuti alla natalità: “Stesse idee per il bene della nazione. Avanti tutta!”.
Intanto si è scatenata un’altra polemica contro il vicepremier, “reo” di aver risposto su Twitter ad alcuni degli attacchi dei giorni scorsi con: “Tanti nemici, tanto onore“. Il post in poche ore ha superato i 50mila “mi piace” ma ha scatenato anche molte critiche, non solo sul web. Ci va giù pesante Matteo Orfini, presidente del Pd: “Chi ha giurato sulla Costituzione nata dalla lotta antifascista non si deve permettere di rendere omaggio a Mussolini. Salvini si scusi. O se ne vada a fare il fascistello lontano dal ministero”.
Dal canto suo, Salvini interviene anche sui recenti episodi di violenza che hanno visto vittime alcuni immigrati, spiegando che il razzismo non c’entra. “Aggredire e picchiare – spiega il ministro dell’Interno – è un reato, a prescindere dal colore della pelle di chi lo compie, e come tale va punito. Ma accusare di razzismo tutti gli italiani ed il governo in seguito ad alcuni limitati episodi è una follia“. E ricorda che “i reati commessi ogni giorno in Italia da immigrati sono circa 700, quasi un terzo del totale, e questo è l’unico vero allarme reale contro cui da ministro sto combattendo”.
Adolfo Spezzaferro

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3 comments

Angelo 30 Luglio 2018 - 11:01

Beh che poi fu Georg von Frundsberg il primo a dirlo…

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MARTINA 30 Luglio 2018 - 12:14

È difficile fare figli quando non hai un lavoro. La gente non vuole aiuto o sussidi. Vuole un lavoro. Possibilmente con uno stipendio adeguato e non da fame. Finché non cambia questo figli non se ne faranno mai.

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Merkel: “Molti nemici, molto onore”. La cancelliera cita Mussolini? 31 Gennaio 2020 - 1:00

[…] che Varoufakis ha di me». In effetti, quando a pronunciare il famoso motto «mussoliniano» fu Matteo Salvini, il vicepremier leghista fu accusato di far proprie parole d’ordine di chiara marca fascista. Ma […]

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