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Sanità, entro il 2025 in pensione il 50% dei medici. E mancano i rimpiazzi

by Ludovica Colli
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Roma, 4 mar – I medici lanciano l’allarme: entro il 2025 usciranno dal Sistema sanitario nazionale 52mila camici bianchi, vale a dire il 50% degli attuali specialisti.

A quanto pare, è tutta colpa del blocco delle assunzioni, dei pensionamenti fisiologici secondo la legge Fornero e di quelli anticipati con quota 100, la riforma voluta dalla Lega.

I numeri dell’emorragia

Senza guardare al medio periodo, già oggi mancano all’appello diecimila specialisti. Se entriamo nel dettaglio, i numeri risultano ancora più allarmanti: entro il 2025 l’ammanco sarà di 4.180 medici nella medicina d’emergenza, di 3.323 nella pediatria, di 1.828 nella medicina interna, di 1.395 in anestesia.

Eppure, le nuove leve ci sarebbero eccome. Come denuncia l’Ordine dei medici, ci sarebbero circa 16 mila medici incastrati nel cosiddetto “imbuto formativo”. Ossia laureati, abilitati e poi costretti ad attendere anche per anni prima di riuscire a ottenere un posto nelle scuole di specializzazione o al Corso per la Medicina generale.

Bando insufficiente

Per capirci, il ministero dell’Istruzione, dell’Uiversità e della Ricerca ha messo a bando 6.934 posti nelle 50 scuole di specialità. Ebbene, per tali posti si sono presentati più del doppio dei laureati.

La falla nel dl Semplificazioni

Il contratto di governo di fatto include il dossier specializzandi, prevedendo che i posti per la formazione specialistica dei medici dovrebbero essere determinati dalle reali necessità assistenziali. Tuttavia le buone intenzioni sono rimaste tali. Niente è stato messo in pratica e non c’è stato un via libera a nuove assunzioni che poteva essere incluso nel dl Semplificazioni.

A questo punto, i medici si augurano che almeno per adesso il ministero della Salute opti per aprire i concorsi anche agli specializzandi iscritti all’ultimo anno di corso.
Anche se secondo le associazioni di categoria sarebbe ancora troppo poco per tappare i buchi della Sanità italiana.

I medici a gettone

In mancanza di personale si ricorre quindi ai cosiddetti medici a gettone, giovani neolaureati senza esperienza o al contrario specialisti con lunga anzianità richiamati in servizio anche se sarebbero già in pensione.

Secondo i dati forniti dall’Enpam, l’ente della previdenza per i medici, sarebbero almeno 35 mila i precari retribuiti a chiamata. Di questi almeno 10 mila sarebbero esterni alle strutture e pagati anche 90 euro all’ora, mentre i restanti sarebbero già dipendenti degli ospedali e retribuiti oltre lo stipendio per i turni extra anche 60 euro all’ora.

La preoccupazione del sindacato

Il sindacato medici dirigenti Anaao-Assomed esprime forte preoccupazione, anche per la pesante riduzione dei servizi per i cittadini. Le fuoriuscite di personale, infatti, “arriverebbero in un contesto attuale della Sanità italiana che è già di forte degrado”.

Così come il sistema di quota 100, avverte il sindacato, “va di fatto ad aggravare la situazione poichè potrebbe determinare un incremento del 20% in più delle uscite rispetto a quelle preventivate”.

Ecco perché, conclude la sigla sindacale, “è quanto mai urgente che il governo proceda ad una campagna di assunzioni e concorsi nella Sanità”.

Ludovica Colli

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6 comments

Sanità, entro il 2025 in pensione il 50% dei medici. E mancano i rimpiazzi - AllNews24 4 Marzo 2019 - 11:07

[…] Sanità, entro il 2025 in pensione il 50% dei medici. E mancano i rimpiazzi proviene da Il Primato […]

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Piero 4 Marzo 2019 - 11:53

L’obiettivo è chiarissimo: facilitare l’assunzione di medici provenienti dal terzo mondo, contribuendo a gettare le basi di una middle-class allogena che possa infiltrare con facilità i gangli della vita quotidiana.
Nel volgere di 20/30 anni i medici immigrati costituiranno una vera e propria casta (come già accade in Inghilterra, negli USA e in Canada, dove è quasi impossibile trovare personale di origine non indiana).
Egemonizzare un settore nevralgico come quello della sanità – che contempla anche fondamentali aspetti psicologici – è strategico, quando si intende colonizzare una popolazione avanzata.

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Stefania 5 Marzo 2019 - 7:45

In realtà ai concorsi che ci sono stati non si è praticamente presentato nessuno…è questo il punto se a gettoni si viene pagati il triplo perché dovremmo ancora fare i dipendenti? Se le cose non cambieranno, se non cambierà questo sistema penso che anche noi appena arrivati ci uniremo all’esodo perché dopo una vita di sacrifici questo è vergognoso!

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Lupo 5 Marzo 2019 - 5:08

LUPO
SAREBBE UTILE FAVORIRE ANCHE LA PERMANENZA IN SERVIZIO DEI MEDICI PENSIONANDI ……….

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Italia, non è un Paese per medici. Troppa politica e salari bassi 31 Gennaio 2020 - 11:38

[…] italiana Marta Paterlini. L’articolo trattava delle condizioni che hanno costretto alcune regioni italiane a richiamare in servizi medici già andati in pensioni. La Colla scrive: «Non penso, e certamente non spero, che i politici, i sindacati e i media […]

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