Roma, 23 mar – Aboubakar Soumahoro torna in campo parlando di immigrazione. In modo perfino più diretto che in passato, dal momento che l’ex deputato di Alleanza Verdi e Sinistra ci si concentrava più riguardo i clandestini “in loco”, parlando finora pochissimo di sbarchi. Adesso, il presunto e mai dimostrato eroe degli ultimi decide di ampliare il suo raggio d’azione: anche perché lo sprofondo verso l’oblio politico è iniziato da tempo, e bisogna fare qualcosa per provare a risalire la china.
Soumahoro punta sull’accoglienza e sull’immigrazione “inesistente”
Andiamo dritti al punto: per Soumahoro l’emergenza immigrazione non esiste. Non dice, in realtà, niente di innovativo, da un punto di vista “sinistro”, il caro Aboubakar. Nella sconfinata area culturale del Nazareno uno degli ultimi mantra – dopo quelli di enorme successo del passato, come il “fenomeno inarrestabile” – è “l’immigrazione è un problema inventato dalla destra”, in barba al milione di clandestini sbarcato sulle nostre coste dal 2011 in avanti. Soumahoro segue la stessa scia e, ovviamente dopo aver Papa Francesco (che quando si parla di accoglienza a tutti i costi è sempre imprescindibile) sentenzia: “Non si può continuare, a distanza di trent’anni, a ragionare di emergenza migranti: è un fenomeno strutturale e va affrontato con un progetto europeo”. Poi chiude con qualcosa di condivisibile ma altrettnato ovvio, come il classico “orologio rotto” che segna l’ora giusta almeno una volta: “Serve un serio piano europeo da discutere con l’Africa”. Meno male.
Legalizzare gli illegali
Alla fine si arriva sempre lì, in modo talmente prevedibile da sembrare quasi futile da riportare. La ricetta è sempre la stessa. Non si punta mai sul diritto a non migrare ma solo a quello di spostarsi, anche in massa, anche senza limiti. In estrema sintesi, legalizzazione della clandestinità. Che è un po’ come trasformare tutti i reati in leciti per dire di aver eliminato la criminalità. Il livello – imbarazzante – è quello.
Alberto Celletti