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Tav: più costi che benefici, i tecnici la bocciano. Una rogna per la Lega

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 12 feb – Abbiamo il verdetto dell’analisi costi-benefici della Tav: è negativo. Il sito del ministero delle Infrastrutture ha pubblicato lo studio che boccia la Torino-Lione. Più costi che benefici per sette miliardi secondo la task force guidata da Marco Ponti su incarico del ministro 5 Stelle Danilo Toninelli.

L’analisi giuridica dei contenziosi

E’ stata pubblicata anche l’analisi giuridica. Secondo i tecnici, i contenziosi in caso di rinuncia alla Tav ammonterebbero fino al 30% dei costi quantificati. Secondo la disamina curata dall’Avvocatura dello Stato, i “molteplici profili evidenziati non consentono di determinare in modo netto i costi in caso di scioglimento” degli accordi. Tuttavia si può ipotizzare fino a un massimo del 30% dell’ammontare dei costi dell’opera.

Le penali da pagare

Alla fine, l’importo delle penali non è altissimo: da un minimo di 16 fino a un massimo di 81 milioni di euro. E in caso di rivalsa della Francia per i costi sin qui sostenuti si stima un esborso massimo, a carico dell’Italia, di 400 milioni di euro.

Il commissario Foietta lascia l’ufficio a Torino

Intanto, proprio stamattina il commissario di governo per la Torino-Lione, Paolo Foietta, lascia il suo ufficio a Torino. Palazzo Chigi ha inviato una lettera ai dipendenti dell’ente guidato da Foietta per comunicare che “venerdì 15 febbraio termina l’operatività della struttura. In quel giorno il commissario di governo per la Tav dovrà lasciare anche l’incarico di presidente dell’Osservatorio Torino Lione”.

L’analisi tecnica

Insomma, i tecnici hanno stroncato il progetto, non solo per i costi, ma anche perché non sembra esserci una reale domanda di traffico su quella tratta. Per gli esperti, per sostenere l’utilità dell’opera le merci dovrebbero essere 25 volte di più rispetto a quelle previste.

Per emettere il verdetto, gli esperti hanno utilizzato due scenari. Il primo si basa su stime di traffico di merci e passeggeri che sono stata stilate dall’Osservatorio sulla Tav di Palazzo Chigi, a partire dal 2011. Nel secondo scenario, invece, le stime, che risultano più ottimistiche, sono state riviste con scenari “più realistici”. Ma comunque negativi.

Anche partendo dal presupposto che servano 1,5 miliardi per il ripristino dei luoghi dei cantieri e per la modernizzazione della vecchia linea del Frejus, il risultato resta negativo per 5,7 miliardi.

Lega e M5S troveranno la quadra?

Nelle scorse settimane il ministro Toninelli aveva sempre glissato sullo scontro in seno alla maggioranza, rimandando tutto alla pubblicazione della “sentenza”. Tuttavia, gli stessi tecnici dal canto loro hanno sempre ribadito che la decisione sulla Tav deve essere solo che politica, a prescindere dal risultato dell’analisi.

Come è noto, fino ad oggi Lega e M5S hanno mantenuto posizioni contrapposte e inconciliabili sulla Torino-Lione: i primi per proseguire i lavori e i secondi assolutamente contrari. In tal senso il parere degli esperti è una rogna per il Carroccio.

Chissà, se alla luce del verdetto tecnico, il Carroccio rivedrà la sua posizione e il governo uscirà dall’impasse. In caso contrario, lo scontro sarà inevitabile.

Adolfo Spezzaferro

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