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Visco: “Immigrazione ha impatto positivo su ore di lavoro delle donne italiane”

by Alessandro Della Guglia
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Roma, 20 set – “L’immigrazione può dare un contributo alla capacità produttiva del paese. Gli studi non rilevano effetti negativi dell’immigrazione sui lavoratori del paese ospitante né in termini di tassi di occupazione né di livelli retributivi, può anzi avere un impatto positivo sui tassi di partecipazione e sul numero di ore lavorate dalle donne italiane”. Ad affermarlo è Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, durante la “Lezione Giorgio Fuà 2019” ad Ancona. Di fesserie sull’immigrazione, pur di farla passare come un fenomeno positivo per l’Italia, ne abbiamo sentite tante. Quanto detto da Visco è però un’assurdità forse inimmaginabile.

I capri espiatori

Ma è in generale l’intero discorso sulla questione migratoria del governatore di Bankitalia ad essere fuori da ogni logica. A suo avviso, per far crescere economicamente l’Italia serve “un piano efficace” che “richiede di abbandonare definitivamente la facile e illusoria ricerca di capri espiatori – l’Europa, la finanza, i mercati, gli immigrati – per fondarlo invece su un’analisi approfondita dei mali della nostra economia, che metta in primo piano le sfide poste dal cambiamento tecnologico e da quello demografico”. Secondo Visco dunque non esistono responsabilità da parte di finanza, mercati ed Europa riguardo alla crisi economica attuale.

Il problema demografico

Gli immigrati poi vanno accolti punto e basta, perché il problema demografico esistente si può risolvere soltanto in questo modo. Il governatore di Bankitalia offre dunque un assist ai tifosi delle porte aperte e al contempo, chiaramente, se la prende con chi vorrebbe chiudere i porti. “Anche assumendo che i tassi di partecipazione dei singoli gruppi demografici aumentino ai ritmi mediamente positivi osservati nell’ultimo decennio – dice Visco – la riduzione della popolazione attiva prevista dall’Eurostat si tradurrebbe meccanicamente, in assenza di un aumento della produttività del lavoro, in una diminuzione cumulata del Pil compresa tra il 7 e l’8 per cento nei prossimi trent’anni”.

Alessandro Della Guglia

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3 comments

Commodo 20 Settembre 2019 - 11:15

Visco. Che brutto nome. Evoca qualcosa di sgradevolmente vischioso, appiccicoso e non richiesto. Ed è sinistramente assonante con : fisco. Nomen Omen. Personaggio estremamente titolato, se dobbiamo stare ai “bugiardoni” della massmedialita’ di regime, scritta o cantata. Ma alla resa dei conti, l’ unica cosa che sa fare è quella dell’ inventare ed imporre tasse, gabelle, accise & balzelli. Senza creare o costruire nulla di produttivo e redditizio. Come la “monti – Fornero & associati” , del resto. A mettere le mani nelle tasche di gente che non sa come arrivare a fine mese, sono buoni tutti. Anche i rom neonati & analfabeti, che la ladroneria ce l’ hanno nel codice genetico. Li stesso vale nella “abilità”. di aumentare l’ età pensionabile. Sono buoni tutti, e senza le loro lauree con cui, secondo me, ci si potrebbe pulire il culo. Il berlusconi, di cui non sono un fan, è capace, quantomeno, di garantire lautissimi & immeritati stupendi a personaggi di dubbia qualità, e tutti,(o quasi…), Rigorosamente e orgogliosamente di sinistra. Fisco & compagni di merende sono in grado di garantire esclusivamente sacrifici. (A tutti fuorché a se stessi e ai loro “AMMMICI” , n.d.r.) .

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Robert Lee 21 Settembre 2019 - 11:35

L’immigrazione in una trentina di anni ci è costata cifre folli. Dagli est-europei di fine anni 80 in poi Dio solo sa che spesa ci siamo sobbarcati riguardo Sanitá, Giustizia, Sussistenza, Fiscalitá, Ordine ecc ecc oltre ad un totale crollo della qualitá di vita e del decoro nelle cittá. Ci siamo abituati alle tendopoli e agli slum nei centri cittá. La demografica sarebbe logoco che fosse ciclica. Sennò tra cento anni il.mondo sarebbe popolato da 20 mld di persone. Quini se ora calasse la popolazione italiana non sarebbe un gran danno. Il Pil non è un obiettivo di vita e le pensioni dovrebbero esser pagate da se stessi in 35 anni circa di lavoro. L’Italia non avrebbe alcun bisogno di immigrati.

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SergioM 21 Settembre 2019 - 3:16

Che squole ha frequentato ?????
Oggi gli asini vengono definiti :

disgrafici , dislessici , discalculici …. ma sempre ASINI sono ,
senza offesa per l’ animale .

Gli immigrati NON fanno (tranne alcuni , statisticamente irrilevanti …)
un CAZZO ! Li manteniamo erogando a romana chiesa massonica et similia
65 € al giorno , e questa sarebbe ECONOMIA ??????

La loro principale occupazione é lo spaccio , seguono furti ed accattonaggio , prostituzione/favoreggiamento alla ,
oltre ad attività cmq illegali …..

Se non ci credete …. guardatevi attorno , se non siete fessi , il primo che vedrete é il rompicoglioni che al supermercato frega i 2 € del carrello ai vecchietti ( ed ai coglioni di sx carola-style ) , fisico da cantiere e voglia di lavorare ZERO !!!!
E questi indesiderati e molesti parassiti migliorerebbero la ns ECONOMIA ??? COME ???? forse riempiono le TUE VISCHIOSE TASCHE e quelle di Franceschiello , sedicente papa , che chiede sempre + bongos ,
meglio sempre + 65 € al giorno !!!!
ma vaff….

BASTA 8 per mille !!!! basta soldi per i bongos !!!!
PRIMA (meglio SOLO) gli ITALIANI !!!!!

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