Grazie alla sua rete di antenne, Ska funzionerĆ come un gigantesco occhio puntato sulle prime galassie che si sono ‘accese’ nell’universo.
La costruzione della rete di antenne di Ska ĆØ prevista nel 2018, con una prima serie di telescopi operativi per le osservazioni in frequenze basse e medie. SeguirĆ il posizionamento delle antenne ad alta frequenza, che potranno quindi raggiungere 20 gigahertz chiudendo la costruzione del progetto prevista, come dicevamo, per il 2020. Il progetto ha ovviamente una grande importanza scientifica, soprattutto nell’ambito dellāAstrofisica.
Ed ĆØ proprio sul prototipo di questo tipo di antenne, denominate Lfaa (Low Frequency Aperture Array), che un gruppo tutto italiano composto da Ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), del dipartimento di Ingegneria dell’ambiente, del territorio e delle infrastrutture del Politecnico di Torino e dell’Istituto di Elettronica ed Ingegneria delle Telecomunicazioni del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) sta effettuando le sue attivitĆ di test e sperimentazione.
Speriamo che il ministro per l’Istruzione, l’UniversitĆ e la Ricerca, Stefania Giannini, sia al corrente di questi grandi successi dellāingegno italiano, soprattutto quando sarĆ ora di fare revisioni di bilancio in un settore che proprio la politica non vuole valorizzare.
Cesare Dragandana
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