Roma, 23 mar – Se l’Ema sta ancora valutando e il commissario europeo Thierry Breton dice che l’Ue non ha bisogno del vaccino russo, in Italia c’è chi tira dritto e collabora con chi ha sviluppato lo Sputnik V. E’ il caso dell’Istituto Spallanzani di Roma, che già a inizio marzo aveva aperto alla produzione di questo vaccino.
Sputnik, Spallanzani annuncia accordo con Gamaleya
“Stiamo per firmare un memorandum d’intesa con il centro Gamaleya di Mosca, che ha sviluppato lo Sputnik V, per uno scambio di materiale biologico e di ricercatori. Sono molto orgoglioso perché questa è una prima in Europa: la scienza è neutra, deve essere lontana da interessi geopolitici”. A dirlo è Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani.
“Noi e il Gamaleya abbiamo messo al centro l’esigenza di avere vaccini che funzionino. Abbiamo trovato nei colleghi del Gamaleya una grande disponibilità alla collaborazione e alla trasparenza”, spiega Vaia intervenendo al Forum di dialogo italo-russo su ‘Evoluzione della pandemia, focus sul vaccino russo Sputnik V, sue caratteristiche e prospettive di utilizzo’. “Lo scambio dei materiali biologici con l’istituto russo alla luce delle varianti, che i colleghi si sono impegnati a portare presso lo Spallanzani, ci consentirà di individuare l’efficacia degli anticorpi prodotti dopo il vaccino”, precisa il direttore sanitario dello Spallanzani.
“Uno studio determinante”
“Questo studio clinico, a cui mi auguro parteciperà anche il professor Massimo Galli e gli studiosi di San Marino, per ora riguarderà solo 100 dosi. Ma sarà una sperimentazione che apre alla possibilità di verifica anche di una seconda somministrazione di vaccino, a seguito di una prima inoculazione sperimentale con altri prodotti che non hanno dato risultati sperati. Lo studio di approfondimento con lo Sputnik sarà quindi determinante”.
Vaia precisa che da scienziato non intende sottostare a logiche politiche, che evidentemente fino ad oggi avevano tentato di bloccare la collaborazione con Mosca.
“Samo ancora più lieti e orgogliosi perché la scienza può superare ogni vincolo politico e non saremo, come scienziati, surrogati della politica in nessun caso. Già da aprile saremo in grado di fornire i primi dati della sperimentazione“, afferma il direttore sanitario dello Spallanzani.
Alessandro Della Guglia
3 comments
Lo spallanzani e il suo direttore stanno dimostrando ora, e dico ora, una autonomia funzionale sulla sperimentazione dei vaccini russi ma prima ( conte 2) non avevano sentito questa esigenza primaria e si erano accodati, silenti, alla gestione unica ed esclusiva del tema vaccini da parte europea. Come dice il saggio ” tutto e’ bene cio’ che finisce bene” ma ci chiariscano l’ antefatto. Non per noi ma per tenere alta la bandiera del loro credo ” il giuramento di ippocrate” e il resto fuori dalla porta.
Meno male che qualcuno mette al primo posto la salute pubblica anziché la guerra diplomatica contro la Russia
[…] disponibilissimi a scambiare dati e materiale biologico. La settimana prossima dovrebbe esserci la firma del memorandum, poi i colleghi russi dovrebbero venire in visita per interfacciarsi con la nostra […]