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Messi, dittatore dello spogliatoio. L’ultima vittima è Luis Enrique

by Giuliano Lebelli
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messiRoma, 7 gen – In campo è un dio, non c’è discussione. Nello spogliatoio, tuttavia, sembra che sia piuttosto un diavolo. Parliamo di Lionel Messi, il campione argentino che rientra di diritto nella ristretta rosa dei più forti calciatori di sempre. Eppure convivere con lui nel gruppo non sarebbe così facile.

Ne sa qualcosa Luis Enrique, allenatore del Barcellona messo sulla graticola dopo qualche risultato non brillante di troppo. Ebbene Messi, secondo Cope, si sarebbe lamentato con la società dell’eccessivo autoritarismo di Luis Enrique, descritto dal calciatore come “il padrone dello spogliatoio”. I giornali spagnoli parlano di un battibecco fra i due nell’allenamento di venerdi.

Dopo il ko con la Real Sociedad, inoltre, il calciatore non si è presentato all’allenamento adducendo problemi gastrointestinali. Un comportamento che Luis Enrique avrebbe voluto sanzionare con una multa. I senatori Iniesta, Xavi e Busquets, tuttavia, sarebbero intervenuti per scongiurare il provvedimento. Messi, insomma, nello spogliatoio del Barça resta un intoccabile.

Tempo fa, del resto, il sito El Confidencial Digital riportò delle voci provenienti ddall’interno dello spogliatoio blaugrana, secondo al quale il quattro volte Pallone d’Oro tratterebbe i propri compagni con frasi al limite dell’insulto. Il sito riportava alcuni esempi, come uno screzio con Cristian Tello, il quale sarebbe stato apostrofato da Messi con un “Cosa fai qui? Tu sei nuovo e non sei nessuno”, mentre poi la “Pulce” gli avrebbe detto: “Passami la palla, tu sei qui per giocare per me”.

Anche nei confronti di Alexis Sanchez Messi non sarebbe stato un compagno di squadra esemplare, apostrofandolo così: “Sei talmente scarso che non mi spiego come tu sia costato così tanto”.

Altri pettegolezzi riportati in rete vogliono il giocatore argentino particolarmente influente anche sulle questioni societarie, come l’arrivo di nuovi giocatori e scelte tattiche. Forse è anche per questo che nell’ambiente, sia fra i compagni di squadra che fra gli avversari, al di là degli elogi di prassi spuntano di tanto in tanto espressioni velenose nei confronti di Messi.

Pensiamo a Zlatan Ibrahimovic, un giocatore idolatrato e decisivo ovunque, tranne che nella sua breve parentesi a Barcellona. “Può pure vincere un altro Pallone d’Oro ma non riesce a comprare il cioccolato da un distributore senza prima salire su una scala”, avrebbe sibilato lo svedese secondo una tagliente battuta rivolta all’argentino e riportata da O Jogo. Un biografia di Cristiano Ronaldo, inoltre, rivelò tempo fa che il portoghese è solito chiamare Messi, nello spogliatoio del Real Madrid, con la qualifica di “figlio di puttana”. Cr7 smentì i rumors, ma troppi indizi in fila fanno una prova.

Giuliano Lebelli

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