Roma, 4 feb – L’insostenibile incompetenza grillina emerge a ogni piè sospinto. Il problema, al riguardo, è l’ammissione tardiva da parte degli esponenti M5S. Prova ne è l’uscita di ieri, su Facebook, dell’ormai ex ministro dello Sport Vincenzo Spadafora.
“Quando diciassette mesi fa ho giurato come ministro per le Politiche giovanili e lo Sport eravamo in un’altra era, in un momento completamente diverso da questo. Per molti anni – scrive Spadafora – avevo seguito le questioni relative ai diritti dell’infanzia e dei giovani, è sempre stato il centro del mio impegno. Non conoscevo invece il mondo dello sport, al quale mi sono avvicinato con curiosità, rispetto e attenzione”.
L’ammissione tardiva di Spadafora
Spadafora dunque si congeda così, spiegandoci che prima di ricoprire la più importante carica istituzionale atta a dirimere le attività sportive italiane, sullo sport era del tutto acerbo. Certo, ce n’eravamo accorti vista l’imbarazzante gestione di quel ministero, ma una dichiarazione del genere è piuttosto emblematica della tendenza pentastellata. Credere di poter svolgere qualunque compito a prescindere dalla conoscenza, dall’esperienza, dal curriculum. Aspetti che non sono una garanzia di buon operato, eppure sono fondamentali per assumere un qualsivoglia ruolo. Chiunque si presenti a un colloquio di lavoro deve necessariamente mostrare il proprio curriculum vitae e di conseguenza verrà valutato anche e soprattutto in base a quello. Il M5S al governo ha stracciato del tutto questo basilare processo, inserendo in dicasteri chiave figure completamente ignoranti in materia.
Da Spadafora a Di Maio, il nulla grillino
Il caso Di Maio è forse quello più lampante, ma in fondo quanto scritto da Spadafora poteva tranquillamente scriverlo l’ex ministro degli Esteri. Viva la sincerità quindi? Neppure per sogno, perché la sincerità fuori tempo massimo significa che intanto ci siamo beccati il nulla al governo. “In questi mesi ho provato a rispondere alle tante istanze che quotidianamente ho raccolto da ciascuno di voi. Lascio ad altri il testimone sperando che non si perda il lavoro fatto finora e ringrazio tutti coloro che mi hanno accompagnato in questo meraviglioso percorso che non dimenticherò mai”, scrive ancora Spadafora su Facebook. Ecco, noi invece auspichiamo che il suo sostituto abbia almeno le carte in regola per essere un ministro dello Sport. Perché l’Italia non va avanti a pane e presunta onestà. La competenza non è tutto e non saremo certo noi ad ergerla a totem, ma di fronte al vuoto a perdere è già qualcosa.
Alessandro Della Guglia
1 commento
Per i Grullini 1 vale 1 ….. un INCAPACE vale uno COMPETENTE .
Se il Grullaio fosse una azienda PRIVATA …. COL CAZZO RAGIONEREBBERO COSì !!!!!!!!!!