Roma, 19 dic – Si è tenuta oggi a Roma la tanto attesa presentazione di quello che sarà il veicolo della Lega nord e soprattutto di Matteo Salvini per conquistare il centrosud. In una Sala del mappamondo della Camera gremita di giornalisti e di politici, Matteo Salvini arriva con un giubbotto da velista verde sgargiante, in platea molti volti noti del progetto leghista ma anche personaggi politici di lungo corso desiderosi di mettersi nella scia della cometa salviniana.
La conferenza stampa è in realtà un comizio con tanto di applausi a scena aperta quando il segretario federale del Carroccio apre al centrosud ma chiude ai riciclati di ogni sorta: “E’ giunto il momento di riprenderci la nostra sovranità. In questa nuova avventura chi non ha mai avuto incarichi politici entra nella squadra immediatamente, c’è poi tanta gente con esperienza politica passata con cui discuteremo per capire come valutarli, ma ci tengo a precisare che non siamo un tram per riciclati”.
Un passaggio d’obbligo considerate le polemiche dei detrattori che lo vorrebbero salvagente per ex missini d’annata e orfani del berlusconismo dei bei tempi.
Salvini attacca Renzi che ha concluso il semestre europeo nel più assoluto anonimato: “La difesa del Made in Italy non è stata neanche inserita negli ordini del giorno, di lui a Bruxelles non si ricordano neanche gli uscieri del parlamento”.
Bordate anche per Alfano, fuori dai giochi per il segretario del Carroccio: “Per chi appoggia questo governo non c’è posto”. Dopo il consueto passaggio sull’immigrazione e sulle “follie di Mare Nostrum”, Salvini passa all’attacco dell’Europa. “Da Bruxelles ci dicono che non possiamo difendere la produzione italiana perché lederemmo la concorrenza e i mercati, io dico chi se ne fotte dei mercati. L’euro è una moneta di morte e l’Unione Europea cosi come è fatta è la fonte dei nostri problemi, si devono rivedere i trattati europei per riappropriarci della nostra sovranità”.
Alla fine rivela il simbolo di quello che sarà una “comunità”, un “progetto di vita”; non è verde e non c’è neanche Alberto da Giussano, il nuovo condottiero di questa Lega “di tutti” è lui, Matteo Salvini, il cui cognome campeggia al centro del logo – “Noi con Salvini” – in giallo blu, “perché” si affretta a spiegare il ‘Matteo giusto’, “se lo mischi fa verde”, dice scherzando col pubblico e tira fuori quella che chiama la “carta dei valori” a cui sottostare per potere far parte di questo nuovo esperimento, per costruire “l’ alternativa a Renzi”.
Alberto Palladino