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Venghino, migranti, venghino: così i circhi lucrano sull’immigrazione

by Giuliano Lebelli
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circoPalermo, 10 nov – Che la gestione italiana del fenomeno immigrazione fosse un circo lo sapevamo. Non credevamo, tuttavia, che l’affermazione fosse vera in un senso così letterale.

La squadra mobile di Palermo ha infatti condotto un’operazione chiamata, non a caso, “Golden circus”, che ha portato al fermo di 41 persone. Nel mirino le grandi famiglie circensi, dagli Orfei (Sandra e Lino) ad Alvaro Bizzarro passando per Darvin Cristiani, che gestisce il circo di Praga, per un totale di 18 circhi coinvolti.

Sotto ai tendoni si sarebbe consumato l’ennesimo sotterfugio per aggirare i controlli sull’immigrazione. Clandestini giunti dall’India, dal Bangladesh, dal Pakistan pagavano fino a 15 mila euro per ottenere una falsa autorizzazione all’assunzione nei circhi firmata dalla Regione Siciliana (nell’inchiesta è indagato anche un impiegato della Regione Sicilia che avrebbe svolto un ruolo fondamentale).

L’accusa per tutti è di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Il giro d’affari stimato dalla Procura è di oltre 7 milioni di euro.

Ogni lavoratore “assunto” guadagnava tra i 2.000 e i 3.000 euro: in realtà, chi arrivava dall’Asia pagava fino a 15.000 euro per ottenere un’autorizzazione al lavoro.

L’operazione “Golden Circus” ha coinvolto oltre alla Sicilia anche Lombardia, Toscana, Calabria e Lazio. Le manette sono scattate con le stesse accuse per i titolari dei circhi Coliseum Sandra Orfei, Città di Roma, Smart Shane, Kumar, Vienna Roller, Caroli, Wigliams Brother, Jonathan, Apollo, De Blais, Meraviglioso, Aris Martini, Martini Cirque D’Europe, acquatico Denji show e acquatico Splash.

Giuliano Lebelli

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