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“In Italia c’è posto per tutti”: gli inviti choc ai clandestini verso le nostre coste

by La Redazione
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inviti clandestini in Italia

Roma, 16 mar – Un invito ai clandestini in Italia. Inviato da altri clandestini. Che si traduce in un effetto domino spericolato e spesso pure mortale, come visto recentemente a Cutro. Questo viene appurato da alcune chat emerse che riguardano proprio gli sbarchi nel nostro Paese, in una fase come questa che, senza mezzi termini, ha raggiunto i record massimi dall’esplosione del fenomeno nel 2011.

“C’è posto per tutti”. L’invito choc agli altri clandestini verso l’Italia

Secondo quanto riportato dal Giornale, la chat è tra un clandestino tunisino attualmente in Italia, arrivato proprio di recente, ed altri aspiranti “colleghi” rimasti in Tunisia. Si discute su quale sistema di guida sia meglio per i barchini, ma si parla anche dei modi migliori per arrivare nel nostro Paese. Il tunisino, da quanto emerge, sarebbe addirittura “entusiasta” dopo pochi giorni nel nostro Paese (non si capisce esattamente di cosa). Comunque, il tema è: come raggiungere l’Italia, superando i controlli della marina tunisina e non perdendo l’orientamento. Qualcuno dei partecipanti dice di non essere riuscito a partire, pur volendolo. A quel punto, parte l’invito, diretto sia a lui che agli altri: “Preghiamo per voi che siete rimasti lì. C’è posto per tutti, venite”. Senso della realtà abbastanza sui generis, per essere gentili, visto il terremoto visibile anche soltanto dando uno sguardo alle immagini e ai filmati che riguardano porti ed hotspot traboccangti a Lampedusa, come di gran parte dei punti di approdo degli sbarchi di clandestini nel resto delle coste italiane.

La realtà immaginaria

Che l’Italia sia immaginata da molti clandestini come una sorta di Eden è, del resto, comprensibile, vista l’assoluta inconsapevolezza della realtà rispetto alle condizioni di partenza e la sola fonte di immagini ritraenti il benessere occidentale senza poter recepire la povertà e la precarietà di cui nessun Paese al mondo può essere completamente privo, figuriamoci un’economia in crisi da trent’anni come la nostra. Dall’altro lato, molta incoscienza, ovvia e scontata ignoranza, voglia di rischiare tutto. Pagando salatissimo anche la pochissima sicurezza offerta, visto che gli scafisti offrono i barconi ma non i giubbotti di salvataggio, venduti addirittura a parte.

Alberto Celletti

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1 commento

Mat 16 Marzo 2023 - 9:43

Venite venite… Vi do l’indirizzo esatto…. Roma via della conciliazione e Nazareno.. occupate tutto ma senza fare danni se vi riesce…. Ma robe de mat!

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