Roma, 4 feb – Il senegalese Ousseynou Sy dovrà scontare 19 anni di carcere: lo ha confermato la Corte di Cassazione. Nessuno sconto di pena, quindi, per l’autista che nel marzo del 2019 aveva dirottato uno scuolabus carico di ragazzini delle medie per poi dargli fuoco. Le accuse erano e sono pesantissime: incendio e attentato con sequestro di persona e finalità di terrorismo. A riferire della conferma della condanna è stato Giovanni Garbagnati, il legale che assiste l’imputato.

L’attentato di Ousseynou Sy

Quella mattina del marzo del 2019, Ousseynou Sy stava conducendo il bus con a bordo due classi della scuola media Vailati di Crema. L’autista aveva premeditato un attentato terroristico, che si sarebbe dovuto consumare all’aeroporto milanese di Linate. Dopo aver dirottato il mezzo, il senegalese era passato alle maniere forti: aveva legato ai sedili alunni e docenti, per poi sigillare le porte dello scuolabus e cospargerlo di benzina. Solo l’intervento disperato di due studenti, che erano riusciti a contattare di nascosto le forze dell’ordine, ha evitato il peggio. Sy era comunque riuscito a incendiare lo scuolabus, fortunatamente dopo che i ragazzi erano stati evacuati.

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Basta sconti di pena

Il senegalese confessò poi durante l’interrogatorio che il suo obiettivo era fare un’azione dimostrativa di protesta contro la politica immigratoria dell’Italia, che – a suo dire – causava «troppe morti in mare». Inizialmente Ousseynou Sy aveva ricevuto una condanna a 24 anni di reclusione, poi ridotta a 19 anni. Ora, però, la Cassazione ha messo la parola «fine» a questa vicenda, confermando la pena detentiva senza ulteriori sconti. A nulla sono dunque serviti gli uffici del procuratore generale, che aveva chiesto di abbassare la condanna portandola da 19 a 17 anni e 6 mesi, facendo decadere l’accusa di dolo di attentato. I giudici della Corte di Cassazione hanno respinto la richiesta: Ousseynou Sy dovrà scontare tutta la pena.

Vittoria Fiore

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