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Biella, si presenta all’hub con il braccio in silicone per evitare il vaccino: denunciato

by Cristina Gauri
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braccio di silicone

Biella, 3 dic — Si è presentato all’hub vaccinale di Biella con un braccio in silicone, nascondendo nel maglione quello vero, nel tentativo di ingannare gli operatori sanitari: ma lo scoprono e lo denunciano. E’ la vicenda che ha per protagonista un 50enne piemontese,  che ieri sera è stato sorpreso a «barare» nel tentativo di evitare la tanto temuta inoculazione della prima dose.

Si presenta con un braccio in silicone per non vaccinarsi

La necessità, si dice in questi casi, aguzza l’ingegno. E il signore in questione proprio non ne voleva sapere di sottoporsi all’iniezione «salvifica» di siero anti-Covid che gli avrebbe consentito di ottenere il green pass. Per cui, tentando il tutto per tutto, si è presentato con un finto braccio, munito di deltoide in silicone, pensando d’ingannare gli operatori sanitari. Ma ai medici dell’hub non la si fa. Tanto metodici nel vaccinare a mitraglietta quanto zelanti nello scovare e segnalare irregolarità. «Nonostante l’applicazione in silicone fosse molto simile alla vera pelle, il colore e la percezione al tatto hanno insospettito l’operatrice sanitaria impegnata nella vaccinazione — spiegano dalla Regione Piemonte — che a quel punto ha chiesto alla persona di mostrare il braccio per intero».

Verrà denunciato

«Uno ci prova», avrà pensato il cinquantenne. Colto con le mani, anzi con il braccio di silicone nel sacco, l’uomo ha pregato all’operatrice di essere clemente. Niente da fare, la donna non si è intenerita, anzi. Sempre dalla Regione fanno sapere che «sarà denunciato ai carabinieri e l’Asl segnalerà il fatto anche in Procura». Il caso «rasenta il ridicolo, se non fosse che parliamo di un gesto di una gravità enorme, inaccettabile di fronte al sacrificio che la pandemia sta facendo pagare a tutta la nostra comunità, in termini di vite umane e di costi sociali ed economici», commentano con gravità il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Icardi.

Tutto il mondo è Paese

Una notizia che va a braccetto con quella dell’«Arsenio Lupin del green pass» andato in azione in un hub in provincia di Verona, dove un uomo si è presentato per vaccinarsi ma, una volta ottenuto il certificato di avvenuta vaccinazione rilasciato prima di farsi inoculare il siero, si è dileguato pochi istanti prima dell’iniezione scappando dalla finestra del bagno. La trovata del braccio di silicone, in realtà, non è una prerogativa piemontese: nei mesi scorsi i fatti di cronaca legati a questo stratagemma per aggirare l’obbligo vaccinale surrettizio si sono verificati in tutto il globo, dall’Australia alla Russia.

Cristina Gauri

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2 comments

brutta ciao 3 Dicembre 2021 - 1:49

Pure il termine sacrificio salta fuori, che revival…

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Sergio Pacillo 3 Dicembre 2021 - 5:52

Intanto è morto il vescovo Aldo Giordano, contagiato al seguito di un cluster alla visita di Bergoglio in Slovacchia..

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