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Caos scuola, dal delirio green pass ai 4 tipi di quarantena per i positivi

by Adolfo Spezzaferro
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scuola green pass

Roma, 30 ago – A pochi giorni dalla riapertura, è caos scuola: dai controlli manuali per il green pass ai 4 tipi diversi di quarantena per i positivi in classe. Dal primo settembre sarà obbligatorio il green pass per il personale scolastico, ma la piattaforma online per i controlli non sarà operativa prima del 10 settembre. Come se non bastasse mancano ancora regole certe e univoche.

Green pass a scuola, piattaforma per i controlli operativa non prima del 10 settembre

Sul fronte del green pass, la piattaforma annunciata dal ministero dell’Istruzione, che permetterà una verifica giornaliera in segreteria del personale, non sarà operativa in tempo per la ripresa delle lezioni. Questo perché il garante della privacy non ha ancora dato il via libera alle schede tecniche, e dovrebbe farlo nei prossimi giorni. Subito dopo dovrà essere varato un decreto legge, che renderà ufficiale il provvedimento a livello nazionale. Dopo di che servirà qualche giorno per effettuare test della piattaforma, e infine la partenza ufficiale. In tal senso, la data indicata del 10 settembre potrebbe slittare ancora. Inevitabile il caos per i controlli all’entrata.

I controlli con l’app VerificaC19

Fino a che non entrerà in funzione la piattaforma – e dal 1 settembre si parte con gli esami di riparazione – i controlli toccheranno a un collaboratore scolastico. Con l’app VerificaC19, l’incaricato dovrà inquadrare e verificare il Qr code del green pass di ogni docente o impiegato o collaboratore che entra a scuola, comunicando eventuali trasgressioni. “Quando entrerà in vigore la piattaforma, sarà un enorme vantaggio – commenta il presidente dell’associazione presidi Antonello Giannelli -. Abbiamo chiesto anche la possibilità di assumere un segretario in più per la verifica, ci hanno dato buone possibilità, quindi se va così siamo soddisfatti”.

Per gli studenti “monitoraggio costante con test salivari”

Per quanto riguarda la vaccinazione, obbligatoria per il personale scolastico, allo stato attuale la copertura è del 90%. Il problema sono i no vax, che andranno sostituiti. Invece, per quanto riguarda gli studenti, Giannelli ritiene che sia necessario un “monitoraggio costante“. In tal senso sono necessari test salivari per gli studenti con meno di 12 anni (e che quindi non si possono vaccinare). Per l’Istituto superiore di Sanità l’ideale sarebbero controlli a campione ogni 15 giorni. “Ma visto che sarà inevitabile trovare dei positivi – chiarisce il presidente dell’associazione presidi – bisognerebbe che il Cts valuti meglio la gestione del cluster, ad esempio riducendo la quarantena“. Sì, perché “adesso è di 7 giorni per i vaccinati e di 10 per i non vaccinati. Così rischiamo troppi giorni di Dad”.

Positivi in classe, ben 4 tipi diversi di quarantena

Il problema della Dad dunque riguarda gli eventuali casi di positivi in classe, per i quali esistono 4 tipi diversi di quarantena. Infatti – come ricorda Giannelli – l’isolamento di 10 giorni vale per i non vaccinati, mentre passa a 7 nel caso di contatti stretti con un positivo per chi ha completato il ciclo di vaccinazione. Alla fine del periodo di isolamento, per tornare sui banchi sarà necessario avere un tampone molecolare negativo. Chi non ha fatto il vaccino dovrà invece fare i test tra il decimo e il 14esimo giorno dall’ultimo contatto con un positivo. Previste poi altre due quarantene, più lunghe. Quella di 14 giorni e quella da 21 giorni. La prima vale per chi torna in classe senza tampone, se non ci sono sintomi e se non si tratta di variante Beta. Quella di 21 vale invece per i casi positivi ma senza sintomi da almeno 7 giorni. Sempre se non si tratti di variante Beta. Insomma, le classi saranno per forza “miste”, con lezioni in presenza e studenti in Dad.

Gli altri nodi da sciogliere, a partire dai trasporti

Green pass e quarantena a parte, restano altri nodi da scogliere per ripartire in presenza in sicurezza. Come il problema dei trasporti. Servono corse ad hoc per gli studenti, altrimenti il rischio di turni e scaglionamenti è altissimo, soprattutto nelle grandi città e per gli studenti delle superiori. Un problema che è praticamente impossibile risolvere in tempo invece è quello delle classi pollaio. Sebbene il distanziamento ora è consigliato ma non obbligatorio, il sovraffollamento in gran parte degli istituti sarà inevitabile. Mancano poi regole univoche valide per tutti. Anche perché i presidi sanitari previsti non sono stati approntati per tutti gli istituti, anzi. A dare il polso del quadro più confuso è un vademecum online che ipotizza come potrebbe essere la giornata tipo al rientro a scuola.

Adolfo Spezzaferro

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1 commento

Sergio Pacillo 30 Agosto 2021 - 6:43

Volete un consiglio ?
Licenziate tutti i presidi ed assumete più bidelli.

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