Roma, 25 aprile – Il 25 aprile c’è chi è occupato a festeggiare – in piazza, in barba al distanziamento sociale – una giornata divisiva, a memoria di un periodo di orrori, sangue e lotte fratricide culminato in una fantomatica «liberazione» resa possibile dai partigiani soltanto nelle fantasie sfrenate di una sempre sparuta minoranza del Paese; e poi c’è chi, come CasaPound Italia, è impegnato ad aiutare – come sempre – i propri connazionali mai come questo momento in difficoltà.
Per le tartarughe frecciate, insomma, oggi era una giornata come un’altra: i volontari del movimento si sono mobilitati – a Roma così come in decine e decine di altre città italiane – per portare buste della spesa contenenti generi di prima necessità – cibo, disinfettanti, mascherine – a tutti quegli italiani resi ancora più indigenti dalle restrizioni per il coronavirus.
«Il nostro 25 aprile!», si legge in una nota sulla pagina Facebook delle tartarughe. «Mentre i soliti padroni della memoria litigano per avere la possibilità (solo loro) di uscire in strada a “festeggiare” i militanti di CasaPound Italia distribuiscono centinaia di pacchi alimentari e aiuti alle famiglie italiane in difficoltà». Dopo la maxi distribuzione di 5 tonnellate di generi di prima necessità avvenuta il 21 aprile presso la sede di CasaPound Italia in via Napoleone III n.8, il movimento di Gianluca Iannone continua senza sosta la propria opera: «A Roma gli uomini e le donne di CasaPound in questa giornata e nelle settimane precedenti hanno visitato le famiglie che si erano rivolte a loro per essere assistite. La permanenza forzata a casa, il collasso del sistema lavorativo locale e gli intollerabili ritardi nell’erogazione degli aiuti statali hanno portato moltissimi italiani sull’orlo della disperazione», mentre l’amministrazione capitolina e le varie «associazioni caritatevoli» rivolgono la loro solidarietà solo ai soliti noti, cioè rom e immigrati e si fanno vivi solo per multare i pensionati a passeggio. «Nella città di Roma le autorità comunali sembrano essere sparite nel nulla, troppo intente a setacciare le strade in cerca di runners e dogsitter da multare. CasaPound Italia come sempre è al fianco del suo popolo in una attesa attiva della fine di questa quarantena. Quella si che sarebbe una vera liberazione!»
Cristina Gauri