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La colpa non รจ dei vaccini, ma di come li raccontano

by Adriano Scianca
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vaccini, covid

Roma, 16 mar – Hanno probabilmente ragione quelli che, in queste ore, sostengono, dati alla mano, che su AstraZeneca si stia scatenando una tempesta di panico ingiustificato, che i casi di trombosi mortale post vaccino non sono superiori in percentuale a quelli della popolazione non vaccinata o della popolazione vaccinata con sieri diversi. E tuttavia, la vicenda suscita ugualmente delle riflessioni sul rapporto tra scienza, giornalismo, politica e opinione pubblica (del tutto a prescindere, sia chiaro, dallo scontro geopolitico che si staglia all’ombra di tutte queste questioni fra Inghilterra ed Europa/Germania, in cui, anche solo per una questione di igiene spirituale, sarebbe imperdonabile schierarsi con la prima). In particolare, sembrano esserci tre dispositivi retorici che appaiono ormai irrimediabilmente andati in crisi.

Vaccini e dispositivo veritativo

a) Il dispositivo veritativo. Ormai nessuno crede piรน alla veritร . Capita, quando Roberto Burioni il 2 febbraio 2020 afferma, riguardo al Covid, che ยซin Italia in questo momento il rischio รจ zeroยป, e lo fa dallโ€™alto del suo ruolo di esperto autorevole per antonomasia, salvo poi passare tutti i mesi successivi a giocare il ruolo del vate della battaglia anti virus con altrettanta sicumera. Il cittadino comune smette semplicemente di credere a quello che gli viene detto. Anche dagli esperti, soprattutto dagli esperti. Ora, tornando ad AstraZeneca esistono, come dicevamo, ragionevoli argomenti per ritenere che l’allarme sia ingiustificato. E tuttavia l’immediatezza con cui รจ stato detto che ยซnon c’รจ correlazioneยป tra le morti sospette e il vaccino non ha nulla di veramente scientifico. Il virologo e presidente dell’Aifa, Giorgio Palรน, ha per esempio dichiarato al Corriere della Sera che ยซรจ improbabile un nesso causale diretto tra vaccinazione e decessiยป. Il che รจ giร  molto diverso dal dire che il nesso sicuramente non c’รจ. Ha poi aggiunto che ยซbisognerร  vedere se le donne morte in Germania avevano condizioni predisponenti la trombosi come l’ assunzione di pillola anticoncezionaleยป. Quindi un possibile nesso, seppur in combinazione con altri farmaci, รจ ipotizzabile. I pazienti erano stati avvertiti di questo pericolo? E mentre Repubblica ci informa che si sta indagando anche sulla possibile ยซimpuritร  delle fialeยป, in Germania il Paul Ehrlich Institut segnala ยซun notevole aumento di una forma speciale di trombosi venosa cerebrale molto rara (trombosi della vena sinusale) in connessione con una mancanza di piastrine (trombocitopenia) e sanguinamentoยป in concomitanza con le vaccinazioni di AstraZeneca.

Si tratta di 7 casi su 1,6 milioni di vaccinazioni per una patologia che colpisce di norma 2-5 casi su un milione di persone allโ€™anno negli adulti. Tutto questo basta a bollare il vaccino AstraZeneca come veleno? Il fatto che ci sia una qualche vaga probabilitร  di un nesso causale tra vaccino e qualche sporadico caso di decesso giustifica la caccia al siero della morte? Assolutamente no. Ma resta il fatto che la certezza apodittica del ยซnon c’รจ correlazioneยป sembra dovuta a motivazioni politiche, non scientifiche. Del resto molti commentatori hanno parlato in questi giorni della necessitร  di ยซevitare il panicoยป da parte dei media. Ma la funzione dei mezzi di informazione non รจ ยซevitare il panicoยป, bensรฌ dire le cose come stanno e mettere sul piatto tutte le ipotesi. Se l’informazione viene calibrata pensando all’effetto delle notizie che si stanno per dare, si corre il rischio concreto dell’autocensura.

Vaccini e dispositivo autoritativo

b) Il dispositivo autoritativo. Per anni si รจ imposta una narrazione secondo cui la Scienza, con la maiuscola, il sapere ponderato, la saggezza, la veritร  (vedi sopra), i dati, i numeri, le certezze solide, i discorsi basati di prove, fatti, argomenti ragionevoli stessero tutti da una parte. L’emotivitร , la propaganda, la falsitร , le ยซfake newsยป, l’antiscienza stavano invece da un’altra parte. Per farla ancora piรน breve, potremmo dire che per anni si รจ ritenuto che la scienza stesse a sinistra, quanto meno nella sua parte liberal, e l’antiscienza a destra, quanto meno nella sua parte sovranista. Il caso AstraZeneca crea perรฒ un cortocircuito totale, perchรฉ a sospendere il vaccino sono stati gli autorevolissimi stati europei, Germania in primis, sulla scorta di pareri ancor piรน autorevoli di istituti scientifici come quello citato. E poi c’รจ l’Aifa, cioรจ la piรน alta autoritร  italiana in fatto di farmaci. Lo stesso governo del perfettissimo Draghi non ha opposto che petizioni di principio allo stop. Tra i media accusati di aver diffuso il panico c’รจ poi persino Repubblica, rea di aver messo in pagina qualche titolo ad effetto giudicato poco responsabile. Un intero schema mentale manicheo va quindi in frantumi e improvvisamente scopriamo che logiche legate al consenso popolare, alla psicologia collettiva, o magari ai rapporti di forza geopolitici permeano anche il campo degli ยซautorevoliยป.

Vaccini e dispositivo etico

c) Il dispositivo etico. Appare chiarissimo come, in queste ore, l’uso malsano e cinico della paura, dell’isteria di massa, della tentazione del rischio zero si stia abbattendo contro chi, fino a ieri, ne ha fatto un uso spregiudicato. Abbiamo abolito il rischio e la decisione politica dal nostro orizzonte, ora perรฒ ci dovremmo fidare in massa di una decisione politica che imponga come ragionevole un possibile rischio legato al vaccino. Rischio, intendiamoci, che โ€“ anche qualora fosse dimostrato โ€“ sarebbe di gran lunga minore di quello di contrarre forme nocive di Covid. Il gioco varrebbe comunque la candela. Paragonare le due cose in questi termini, tuttavia, significa ragionare in modo astratto: nella sensibilitร  comune, il Covid รจ qualcosa che ยซgiraยป, che per sfortuna puรฒ contagiarti e per sfortuna ancora maggiore puรฒ farlo in modo grave. Il vaccino, al contrario, รจ qualcosa di costruito dall’uomo al fine di prevenire un male, che viene somministrato a persone in perfetta salute da coscienziosi operatori sanitari. Nella psicologia comune, i rischi connessi all’uno e all’altro non potranno mai essere paragonati. E a poco serve la lezioncina di statistica o il ripasso di Hume sul post hoc che รจ diverso dal propter hoc (la successione temporale di due eventi non รจ un nesso causale). Anche qui, del resto, gli esperti che da ben prima del Covid intasavano il dibattito pubblico in nome dell’epistemocrazia hanno una grossa responsabilitร .

Non si puรฒ, infatti, essere positivisti in attacco e popperiani in difesa, non si possono fare promesse salvifiche e infiorare la retorica scientifica di gergo messianico, per poi riscoprire la natura probabilistica, congetturale, fallibile del sapere solo quando le cose vanno male. Abbiamo disabituato la popolazione alle parole franche, alla possibilitร  del pericolo, alla decisione rischiosa, alla ricerca del bene comune, alla finitezza delle capacitร  umane, all’insicurezza congenita nell’esistenza dell’essere umano stesso. Abbiamo fatto del cittadino occidentale un essere spaventato e spaesato e fino a qualche tempo fa la cosa sembrava andare bene a tutti. Ora, di punto in bianco, pretendiamo dalle masse luciditร , coraggio, fermezza e amor fati. Troppo comodo.

Adriano Scianca

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7 comments

wuaild 16 Marzo 2021 - 5:28

“โ€ฆOrmai nessuno crede piรน alla veritร . Capita, quando Roberto Burioni il 2 febbraio 2020 afferma, riguardo al Covid, che ยซin Italia in questo momento il rischio รจ zeroยปโ€ฆ”

Quando virologi,giornalisti mainstream,eccโ€ฆperdono credibilitร ”tirano troppo la corda del loro potereโ€ฆ” per le fake news che raccontano รจ ovvio ciรฒโ€ฆma questo puรฒ essere positivo perchรฉ codesti personaggiโ€ฆperdono lo status di DEUS EX MACHINA dando inizio ad una nuova eraโ€ฆ in cui il popolo diventa consapevole delle proprie scelte(si informa,studiaโ€ฆ) e non accetta veritร  calata dall’alto

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Sergio Pacillo 16 Marzo 2021 - 10:28

Credo che questa storia non finirร  con i vaccini.
Quando terminerร  il ciclo stagionale terminerร  anche la diffusione del virus ed il merito sarร  dei vaccini.
Quando inizierร  un nuovo ciclo stagionale si darร  la colpa a nuove varianti.
E cosรฌ via.

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Fabio Crociato 17 Marzo 2021 - 10:22

Penso che dovremmo parlare di menzogna, o quantomeno di inconcepibile superficialitร , piuttosto che scomodare in campo scientifico il termine veritร .
Un volta tanto difendo gli organi di informazione (non tutti), che tra concorrenza elevata ed esperienze pregresse iniziano a darsi da fare per motivare la propria esistenza.
Il punto vero verte sulla qualitร  delle aziende produttrici medicali, dalla ricerca e sviluppo, alla produzione sino alla vendita-informazione scientifica (compreso il ciclo di ritorno -questo “sconosciuto”!-, dal paziente alla ricerca e sviluppo). Quando la “scienza” va per soluzioni differenti ed รจ anche questo il caso (basti pensare che un rna “trasmettitore” non รจ un “completo” dna, l’adenovirus preso dallo scimpanzรฉ non รจ quello giร  stabilitosi nel uomo), deve essere ben piรน accorta e onesta specie considerando che il target vero sono pazienti giร  malati di altro anzitempo anche per causa sua!
Queste altre malattie sono infatti il risultato esponenziale della “scienza” che va per tentativi “fuori tempo”, maldestri, a causa del denaro, del potere e del delirio positivista del “tutto e subito”.
Un collega di Scianca alla Veritร  ha ben puntualizzato: quando fa comodo si muore per il Covid e non con il Covid, cosรฌ oggi รจ per il vaccino. Detonatore nel esplosivo.
Tutto ciรฒ che sta accadendo di sommamente grave รจ frutto di quasi totale mancanza nella Prevenzione (non solo in campo strettamente medicale).
Facciano, congiuntamente, universitร  e produzione “eccellentissime occidentali”, la ricerca su ciรฒ che causa diabete, perdita di denti e capelli… sino alla sclerosi multipla, sla, leucemia, ecc.ecc.! Scopriremmo, quasi certamente, che il gatto “scienza” non voleva mordersi ferocemente la coda!! Ma “lor signori” non solo non vogliono…
(Ho visto troppo far soldi e posizioni sui disastri lasciati correre).

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