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Delirio Anpi contro CasaPound: “I cittadini protestino contro motociclisti e arti marziali”

by Alessandro Della Guglia
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Anpi, CasaPound

Roma, 28 ago – Il 2020 è un anno senz’altro difficile. L’epidemia di coronavirus ha generato problemi sanitari, accentuato una crisi economica già allarmante, mostrato le falle di un governo traballante. Non sono mancati però neppure i drammi esistenziali, frutto di un lungo lockdown destabilizzante. C’è però una nota lieta: l’Anpi è immutata e continua a farci sbellicare dalle risate. Alle prese con il nulla cosmico prodotto sinora, i nuovi partigiani hanno pensato così di regalarci una spruzzata di pagliacciate per condire la solita litania sull’apologia di fascismo e inverosimili ricostituzioni di partiti. Tirando fuori dal manuale di nientologia l’ennesimo sermone contro CasaPound, rea di organizzare la propria festa nazionale a Grosseto (come peraltro già fatto due anni fa). Santi numi, che affronto alla siesta antifascista.

Hanno ucciso l’Uomo Ragno

Evitiamo di riportarvi l’intero comunicato livoroso dell’Anpi, anche perché non è altro che la solita solfa illeggibile che rischierebbe di far chiudere per letargia anche un locale notturno di Bali. Breve parentesi: sono già tutti chiusi, ma non ditelo all’Anpi, visto mai che invii un panegirico urticante al governo indonesiano. Vi proponiamo però un paragrafo esilarante, giusto per condividere con voi lettori un gaio pomeriggio. “La celebrazione di un criminale e, conseguentemente, la rivendicazione delle sofferenze, dei lutti e delle rovine di cui egli è il primo responsabile, non è esercizio del libero pensiero”, scrive l’Anpi riguardo all’evento di CasaPound. Ma di chi parla? Chi è il criminale in questione? Chi ha incastrato Roger Rabbit? Sarà mica lo stesso che ha ucciso l’Uomo Ragno? Non si sa, non è esplicitato.

Maledetti motociclisti

Pazienza, preparatevi alla ciliegina sul dolce di carnevale: “Mentre lo svolgimento di allenamenti e incontri dimostrativi che rimandano al combattimento, perciò alla violenza, rende la circostanza più simile ad una esercitazione militare che ad un evento culturale, per quanto discutibile. Come lo stesso giro motociclistico, che speriamo incontri la contrarietà pacifica dei cittadini dei luoghi interessati: faremo quanto possiamo affinché questo accada”. Fermi tutti, avete letto bene o volete rileggere? Con calma, tranquilli, comprendiamo lo stupore. Eppure è proprio così, l’Anpi ha paragonato delle dimostrazioni di arti marziali e un giro motociclistico, a violenza ed esercitazioni militari. Invitando di conseguenza “i cittadini” a protestare. Ora, immaginatevi la scena, i commercianti della città maremmana che durante una giornata di lavoro indicono una manifestazione contro i motociclisti. Oppure gli operai di una fabbrica locale che si scagliano contro chi si allena in un prato. Non ve li immaginate? Non importa, benvenuti nel fantastico teatrino distopico dei nuovi partigiani.

Alessandro Della Guglia

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9 comments

Laziale 28 Agosto 2020 - 5:51

Mio nonno camicia nera di ste merde ne faceva colazione un tempo a suon di colpi sparati alla nuca di sti vermi schifosi. Mi chiedo quando ricominciamo?

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jason17 28 Agosto 2020 - 7:35

Hanno perfettamente ragione! Organizzate un torneo, competitivo, di uncinetto, col vincitore che verrà premiato da Vladimir Luxuria. Invece di cimentarvi in ostentazioni di violenza barbarica, il prossimo anno, allestite un corso di trucco per transgender. Credo che la persona che ha causato innumerevoli sofferenze sia la ” Buon Anima “, lui si che ha fatto soffrire, non Stalin e Mao, che hanno educato con dolcezza e forza persuasiva. Inoltre, abdicate alle moto, rumorose e volgari, passate ai monopattini e, mentre lo farete, andrete in giro con magliette rosa bordate dai colori arcobaleno. In ultima istanza, vi chiedo di chiamare come relatore, per le prossime edizioni a venire, Mattia Sartori. Solo così, forse, sarete omaggiati dall’Anpi e riceverete il plauso della cittadinanza. Maledetti: fascisti, razzisti, omofobi, populisti, squadristi e qualche altro epiteto che adesso non mi sovviene….

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Anton 28 Agosto 2020 - 7:37

” […] La celebrazione di un criminale e, conseguentemente, la rivendicazione delle sofferenze, dei lutti e delle rovine di cui egli è il primo responsabile, non è esercizio del libero pensiero”. Ma di chi parla? […]

Dunque, vediamo: si parla di un criminale. Degli assassini della “volante rossa” non si può trattare perché, appunto, era una banda. Quindi, credo che il summenzionato passaggio del (delirante) comunicato dell’ANPI sia riferito a Lenin. Anzi, no: a Stalin. Oppure a Trotzki. Forse a Pol Pot.

Ma la cosa strana è data dal fatto che tutti questi nomi abbiano nessuna relazione con CPI. Forse, con qualcun’altra associazione il qui acronimo, al momento, mi sfugge…

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SergioM 28 Agosto 2020 - 11:51

TSO per chi s’iscrive all’anpi
da non confondere con l’ANPd’I

Consiglio a tutti le Arti Marziali ,
per lo spirito ed il corpo , poi una
sana gita in moto ….

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Etmanno 29 Agosto 2020 - 2:01

… Mentre i “kompagni partigggiani” non dicono mezza parola sui discorsi farneticanti dei loro degni compari Bonaccini, de Luca, Speranza, Conte, eccetera su arresti domiciliari (quarantene obbligatorie) per presunti “appestati”, deportazioni (uso di strutture appisite di “detenzione sanitaria”) tso (manicomi per dissidenti) e altre amenità, degne del peggior stalinismo….

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Mirco Ronconi 29 Agosto 2020 - 10:35

ANPI :Associazione Nazionale Poveri Imbecilli

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Filippo 29 Agosto 2020 - 3:52

ANPI: Associazione Nazionale Patologici Inutili

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Lorenzo 3 Settembre 2020 - 12:32

Certo che quando poi si danno certi commenti (mi riferisco ai colpi alla nuca…….) non ci meravigliamo che la gente butti merda sul movimento…….
Se non capite che se vogliamo essere la nuova destra, indipendentemente dalle nostre personali considerazioni, sfioriamo il ridicolo a ritirare fuori ste nenie………. dai su, cerchiamo di essere ragionevoli. Ogni tre per due o camere a gas, o treni, o manganelli, o olio di ricino……… poi si fa la fine di quello che a forza di dire al lupo al lupo non gli credeva nessuno.

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