Trieste, 8 ott – Prima corre all’interno della Questura con due pistole in mano sparando ad altezza d’uomo e poi puntando le armi verso il piantone, una volta fuori tenta invano di aprire la portiera di una volante e si dirige verso la Panda della Squadra mobile che vista la malaparata fa retromarcia. Poi si ripara dietro le auto parcheggiate. Sono alcuni dei frammenti del video diffuso dalla Questura di Trieste sulla sparatoria avvenuta venerdì scorso e che inquadrano l‘assassino dei due agenti Alejandro Stephan Meran. Per l’omicida è scattato il trasferimento nel carcere triestino Ernesto Mari, “dove riceverà tutte le cure del caso”, come spiega l’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste. Il poliziotto ferito, invece, si trova ancora ricoverato nel reparto di ortopedia e risulta in condizioni stazionarie di salute “con regolare decorso post-operatorio”.
Gabrielli: “Nessuna correlazione tra l’inefficienza della fondina e la morte dei due agenti”
Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, al programma L’aria che tira su La7 ribadisce che “non c’è correlazione tra l’ipotetica inefficienza della fondina e l’episodio che ha visto la morte dei colleghi” della Questura di Trieste. Il problema degli approvvigionamenti “esiste comunque – ammette Gabrielli -, perché abbiamo finanziamenti schizofrenici e siamo perennemente in affanno”. Quello che è successo, spiega il capo della Polizia, “appartiene all’ambito dell’imponderabile che c’è anche nel nostro lavoro. Quando si esercita un pietoso giudizio negativo sull’operato di questi ragazzi, ci si dimentica del contesto” in cui è avvenuto il fatto; “si parla di una persona che aveva rubato un motorino”, non di una cosa più grave. “Assurdo – aggiunge – è termine consono per questa vicenda”.
“Un plauso ai colleghi di Trieste”
Poi il capo della Polizia rivolge “un plauso ai colleghi della questura Trieste. Abbiamo pagato un prezzo altissimo, ma la professionalità dei colleghi di Trieste ha impedito che la dimensione della tragedia fosse molto più ampia. L’assassino aveva due pistole in mano e a 150 metri dalla questura c’è piazza dell’Unità d’Italia e se l’assassino l’avesse raggiunta avremmo pagato un prezzo più alto”.
Ecco il video:
Ludovica Colli
1 commento
Quei poveri ragazzi si vedeva dal video che erano due persone buone e sensibili, in america se il killer avesse chiesto di andare in bagno lo avrebbero prima riempito di calci in faccia ammanettato e gli avrebbero detto di cagarsi anche sotto e se insisteva veniva anche ammazzato.