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“Emigrare è facile e divertente”. Così gli influencer invitano i nordafricani a invadere l’Europa

by Elena Sempione
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influencer nordafricani

Roma, 28 lug – Emigrare non è mai stato tanto facile e divertente. Quasi un «gioco», come lo chiamano i trafficanti bengalesi che agiscono sulle coste libiche. È questo il messaggio che tanti influencer nordafricani stanno inviando ai propri connazionali, per invogliarli a fare rotta verso l’Europa. L’allarme è stato lanciato da un’inchiesta dell’Economist, che ha stilato il profilo di alcuni dei più famosi vlogger (o video-blogger) che stanno spopolando sui social. Uno di questi si chiama Zouhir Bounou, meglio noto con lo pseudonimo Zizou Vlogs, attivo su Youtube, Instagram e altri media per mostrare ai cittadini nordafricani come sia possibile emigrare illegalmente.

L’Occidente idealizzato dagli influencer

«I migranti nordafricani – spiega l’Economist – condividono da tempo consigli su come entrare illegalmente in Europa e in America. Sui social media offrono una visione romantica della vita dall’altra parte del viaggio. Questi post hanno incoraggiato centinaia di migliaia di nordafricani a intraprendere l’haraga, o migrazione illegale. Ora vlogger come Zizou stanno trasformando i loro viaggi in divertimento. E potrebbero invogliare una nuova generazione a fare le valigie e andarsene». E ormai per molti questo è addirittura diventato un lavoro: «Aiuto i nordafricani a superare la barriera della paura e a realizzare il loro sogno di raggiungere l’Occidente», afferma ad esempio il marocchino Murad Mzouri, vlogger con una notevole potenza di fuoco, cioè ben un milione di visualizzazioni al mese.

Il kit del perfetto clandestino

Ma non c’è solo la raffigurazione idealizzata della traversata e della vita in Occidente. Questi influencer offrono anche preziosi consigli pratici su come avere successo nei loro viaggi clandestini: quali sono le rotte migliori e meno sorvegliate, quali le forze dell’ordine frontaliere che accettano più facilmente tangenti, ma anche numeri e indirizzi di trafficanti e scafisti. E, ovviamente, non possono mancare le istruzioni su come evitare l’espulsione in caso si venga beccati: spacciarsi per un minorenne libico è una delle soluzioni più quotate. Del resto, i manuali d’istruzioni del perfetto clandestino o corsi accelerati per gabbare le autorità europee, gentilmente offerti dalle Ong, esistono ormai da anni.

Non emigrano mica i poveracci

L’inchiesta dell’Economist ha anche scoperto l’uovo di Colombo: a tentare la traversata verso l’Europa non sono affatto i poveracci, bensì i membri delle classi medie nordafricane. D’altra parte, anche gli «umanitari» alla Carola Rackete neanche si sforzano più di far passare i «migranti» per naufraghi e rifugiati. Perché allora dovrebbero farlo gli influencer al di là del Mediterraneo?

Elena Sempione

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2 comments

Fabio Crociato 28 Luglio 2020 - 12:42

Per la verità, si era già capito che è un gioco. A pagamento. Ma pericoloso per tutti, anche per gli influencer.

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Nando 28 Luglio 2020 - 3:07

Venite fratelli il vaticano i cardinali e i monsignori assieme ai vescovi stramilionari vi regaleranno anche qualche loro villa con piscina.

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