Roma, 8 mag – La Procura di Civitavecchia, competente per il territorio nel quale si trova l’aeroporto di Fiumicino, ha aperto un’inchiesta contro ignoti ipotizzando il reato di incendio colposo per il rogo che si è sviluppato nella notte di ieri presso lo scalo romano e che ha costretto l’aerostazione a rimanere chiusa sino al primo pomeriggio. Secondo le prime ricostruzioni effettuate da Vigili del Fuoco e Polizia è da escludere un’origine dolosa dell’evento, con il fuoco che si sarebbe sviluppato a partire da un quadro elettrico difettoso.
Nel caso fosse confermata la pista seguita dagli inquirenti, si paleserebbe comunque un problema di sicurezza. “Bisogna capire -ha affermato il presidente dell’Enac – Ente nazionale per l’aviazione civile, Vito Riggio- se quello che è accaduto la notte scorsa è solo un caso accidentale o sia un segnale di problemi da verificare. Bisogna capire cosa è bruciato così velocemente, quale materiale ha fatto propagare le fiamme rapidamente”.
L’impianto antincendio è entrato in azione, ma non ha permesso di circoscrivere le fiamme. Sono centinaia i metri quadrati andati in fumo, con il rogo che ha coinvolto, all’interno del terminal 3, sia le zone commerciali che i gate per l’imbarco.
Nonostante l’incendio sia stato domato, permangono problematiche di funzionalità. Nella giornata di oggi, il principale scalo italiano -oltre 100mila i viaggiatori che ogni giorno partono dall’aeroporto- sarà solo parzialmente operativo, con l’obiettivo di arrivare al 50% entro la mezzanotte. Significa che oggi più della metà dei voli saranno cancellati, con i passeggeri in partenza dirottati sui terminal 1, 2 e 5 -“agibili e operativi”, Aeroporti di Roma, la società che gestisce lo scalo- nei quali si prevedono disagi a causa del più che probabile sovraffollamento.