Bruxelles, 22 dic – Mentre il governo lavora alla stretta di Natale, la Commissione europea fa presente “il periodo vincolante di 9 mesi” di validità del green pass per i viaggi nell’Ue. E le disposizioni in merito devono quindi essere “coordinate”. Insomma, sebbene l’esecutivo Draghi stia valutando di tagliare la durata della certificazione verde – forse a 5 mesi – per costringere tutti alla terza dose di vaccino, per spostarsi nell’Ue la validità deve restare quella stabilita.
Durata green pass, Ue: “Periodo vincolante di 9 mesi per i viaggi”
“La Commissione Ue ha adottato norme relative al certificato digitale Covid, stabilendo un periodo vincolante di 9 mesi (precisamente 270 giorni) dei certificati di vaccinazione per i viaggi nell’Ue”. Così un portavoce della Commissione europea. “Un periodo di accettazione chiaro e uniforme per i certificati di vaccinazione garantirà che le misure di viaggio continuino a essere coordinate. Come richiesto dal Consiglio europeo a seguito dell’ultima riunione del 16 dicembre – chiarisce -. Le nuove regole garantiranno che le restrizioni si basino su prove scientifiche disponibili“. “Il coordinamento continuo è essenziale per il funzionamento del mercato unico e darà chiarezza ai cittadini nell’esercizio del loro diritto alla libera circolazione”. “Finora nell’Ue sono stati emessi 807 milioni di certificati”, si sottolinea. “Le nuove regole per i viaggi all’interno dell’Unione armonizzano le diverse regole tra gli Stati membri”.
“Periodo di validità tiene conto delle indicazioni del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie”
Bruxelles, come si legge sul sito istituzionale, ci tiene a chiarire che il “periodo di validità” del green pass “tiene conto delle indicazioni del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, secondo cui le dosi di richiamo sono raccomandate al più tardi sei mesi dopo il completamento del primo ciclo di vaccinazione. Il certificato rimarrà valido per un periodo di tolleranza di ulteriori tre mesi oltre quei sei mesi”. Questo “per garantire che le campagne di vaccinazione nazionali possano adeguarsi e che i cittadini abbiano accesso alle dosi di richiamo”, precisa la Commissione.
Bruxelles chiarisce: “La decisione è limitata ai viaggi anche se incoraggiamo gli Stati membri ad allinearsi anche sui certificati nazionali”
Secondo Bruxelles “quando si introducono regole diverse per l’utilizzo dei certificati a livello nazionale, gli Stati membri sono incoraggiati ad allinearsi per fornire certezza ai viaggiatori e ridurre i disagi”. L’aggiornamento circa la durata della validità del certificato vaccinale Ue tuttavia “non mette in discussione” le misure aggiuntive sui viaggi “annunciate da alcuni Stati membri” come l’Italia “in reazione alla diffusione della variante Omicron”. La decisione sulla validità del certificato vaccinale – è l’ulteriore chiarimento – “è limitata ai viaggi. Anche se incoraggiamo gli Stati membri ad allinearsi anche sui certificati nazionali”. La decisione “non mette in discussione le risposte di emergenza d alcuni Stati membri alla diffusione della variante Omicron”, conclude Bruxelles.
Insomma, Draghi potrà procedere con la stretta. E gli italiani andranno in giro nell’Ue con un green pass che dura di meno di quello degli altri cittadini europei.
Adolfo Spezzaferro