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Italia quasi tutta in zona gialla. In calo incidenza contagi e ricoveri

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 30 apr – Migliora la situazione generale del rischio pandemico in Italia: con 13 regioni in zona gialla, corrispondenti alla gran parte della popolazione nazionale, e ricoveri in calo. In arancione restano per un’altra settimana Calabria, Sicilia, Basilicata e si aggiunge la Sardegna. La Valle d’Aosta dovrebbe tornare in zona rossa. Infine c’è la Campania che ha l’Rt superiore a 1 (1,05 nell’intervallo inferiore) ma che sarebbe salvata dal rischio basso. Indice Rt in lieve rialzo (da 0,81 della settimana scorsa a 0,85) ma continua a scendere l’incidenza: il valore è a 146 casi settimanali per 100mila abitanti rispetto ai 152 della settimana scorsa. E’ questo il quadro che emerge dal monitoraggio settimanale della cabina di regia Iss-ministero della Salute.

I colori delle regioni: Italia quasi tutta in zona gialla

Nel dettaglio, undici regioni e province autonome – che sono in zona gialla – hanno una classificazione di rischio “moderato”, di cui nessuna ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane. Mentre 10 regioni hanno una classificazione di rischio basso. Tre regioni, contro le 4 della settimana precedente, hanno un Rt maggiore di uno. Campania e Sicilia hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre di tipo 1. Sono i dati relativi al periodo 12-18 aprile, prima dell’entrata in vigore del nuovo decreto Riaperture, in vigore dal 26 aprile. Oggi ci sarà dunque la consueta ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza con i nuovi colori delle regioni (questo il quadro attuale) a partire da lunedì 3 maggio.

Scendono ancora i ricoveri in terapia intensiva

Scende ancora il numero di regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica. Sono 8 contro le 12 della settimana precedente. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è invece uguale alla soglia critica (30%). Quello in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente ed è invece sotto la soglia critica (32% rispetto al 40% della soglia).

Tutti numeri che lasciano ben sperare in nuove più ampie riaperture – Speranza e rigoristi giallofucsia permettendo – visto che anche il piano vaccini sta ingranando. Occhi puntati dunque sul discusso e più che discutibile coprifuoco, ancora in vigore dalle 22 alle 5.

Adolfo Spezzaferro

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