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Lamorgese ghiaccia Renzi: “Il 3 aprile troppo presto per riaprire”. Dal Mit stretta su ingressi in Italia

by Cristina Gauri
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lamorgese mit

Roma, 28 mar – “Se vediamo gli ultimi dati, viene da pensare che la data del 3 aprile sia troppo ravvicinata per dire che verrà riaperto tutto”. Il ministro dell’interno Luciana Lamorgese interviene sulla questione della riapertura sollevata da Renzi annunciando, di fatto, la proroga delle misure di contenimento del coronavirus. “La situazione – ha spiegato – è seguita a vista e le decisioni verranno prese man mano che la situazione sarà più tranquilla sia per decessi sia per contagi”.

Ai microfoni di Sky Tg24, l’inquilino del Viminale ha quindi tolto dall’equazione l’ipotesi di Renzi, che  aveva invocato la “riapertura” dell’Italia: “Riapriamo – ha chiesto stamattina l’ex premier – perché non possiamo aspettare che tutto passi. Perché se restiamo chiusi la gente morirà di fame. Perché la strada sarà una sola: convivere due anni con il virus”.

Come la Lamorgese la pensano gli ormai noti virologi dello Stivale. Da Fabrizio Pregliasco a Roberto Burioni, tutti concordano nel chiedere la massima prudenza e che le misure restrittive non vengano allentate. L’epidemia è ancora tutta da circoscrivere. “Pensare di riaprire le scuole il 4 maggio è una follia e fare proclami in questo momento è sbagliato“, ha dichiarato l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, a cui fa eco il virologo Fabrizio Pregliasco ha replicato così a Renzi: “Pensare di riaprire le scuole è prematuro. E’ giusto pensare al futuro ma serve molta attenzione. Questo virus non ce lo toglieremo dai piedi velocemente, ma in questa fase è necessario agire per poter arginare la dimensione dei morti che c’è stata in Lombardia”.

Nel frattempo i Trasporti stringono sugli ingressi nel nostro Paese: per chiunque arriverà nel territorio nazionale tramite trasporto di linea aereo, marittimo, ferroviario o terrestre – spiega una nota del Mit – vi sarà l’obbligo di consegnare al vettore, all’atto dell’imbarco, una dichiarazione che, specifichi i motivi del viaggio in modo dettagliato, l’indirizzo completo dell’abitazione italiana destinato al periodo di sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario, il mezzo privato utilizzato per raggiungerla e il recapito telefonico, anche mobile, presso cui ricevere le comunicazioni delle autorità competenti durante l’intero periodo di sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario.

Chiunque fa ingresso in Italia, anche se asintomatico, è tenuto a comunicarlo immediatamente al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente sul territorio; verrà quindi sottoposto a sorveglianza sanitaria e all’isolamento fiduciario due settimane presso l’abitazione indicata in precedenza all’atto dell’imbarco. Per le società delle compagnie di volo, vi è l’obbligo di adottare “le misure organizzative che assicurano in tutti i momenti del viaggio una distanza interpersonale di almeno un metro tra i passeggeri trasportati e, in caso di trasporto aereo, si raccomanda l’uso da parte dell’equipaggio e dei passeggeri dei mezzi di protezione individuali”.

Secondo le nuove regole, i vettori e gli armatori dovranno misurare la temperature dei passeggeri prima dell’imbarco e, nel caso superi 37,4 gradi, vietare l’imbarco. I vettori, inoltre, sono tenuti a fornire ai passeggeri le mascherine.

Cristina Gauri

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2 comments

lillo 28 Marzo 2020 - 8:00

cina vaffnulo! chiusura di tutte le attivita’ cinesi in italia. con me col cxxo che mangiano piu’. ristoranti potete anche chiudere

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blackwater 28 Marzo 2020 - 8:49

in Italia,sia che si continui questa pagliacciata o meno,a mio personalissimo avviso si conteranno tra i 50.000 e i 100.000 morti; pensare quindi di rimanere rintanati per mesi e mesi è semplicemente assurdo;

ad esempio se l’incubazione del C19 fosse di 2 settimane come dicono,dopo questa prima tranche di quarantena i contagi sarebbero dovuti crollare nettamente, e così’ non è stato,anzi il numero dei morti medio è anche aumentato.

sia ben chiaro; una cosa è evitare assembramenti come in discoteche,concerti rock o sui mezzi pubblici,ben altra pensare di inseguire con la quarantena i morti ed i contagi in itinere stando agli arresti domiciliari per mesi e mesi.

comunque se anche questi scienziati “navigano a vista” come sembra,temo che bisognerà far prevalere l’economia ed il buon senso sulle loro evanescenti non-previsioni.

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