Ponza, 9 ott – Terribile aggressione quella subita da Danilo D’Amico, esponente di Fratelli d’Italia e promotore culturale che nel 2017 ha fondato l’associazione Punto di Svolta. Mentre tornava a casa, ieri, nella sua Ponza, D’Amico è stato aggredito da due persone che lo hanno ferito gravemente al volto.
L’associazione Punto di Svolta
D’Amico e la sua associazione culturale a sua volta partecipano alla rete di CulturaIdentità; non solo, D’amico si è distinto a Ponza per il suo impegno nei confronti delle persone meno fortunate, affette da disabilità. Insomma, Punto di Svolta faceva e farà, senza dubbio, ancora del bene per Ponza e i ponzesi. Ma questo non è bastato ad evitare a D’Amico l’odio politico. Ieri sera è stato aggredito sulla porta di casa, da due persone al momento sconosciute.
Il racconto dell’aggressione
“Erano le 830, 9 meno un quarto, stavo rientrando a casa quando ho visto due ombre nel cortile: mi hanno aggredito, forse avevano il volto coperto, era molto buio, mi hanno inferto due colpi, credo con un tirapugni” racconta lo stesso D’Amico. “Mi hanno sfregiato il volto. E’ la seconda volta in dieci mesi che vengo aggredito, negli ultimi tempo hanno fatto di tutto per fermarmi, fra calunnie, derisioni, querele e minacce contro me e la mia famiglia. Stanno provando a fermarmi in tutti i modi ma non ci riusciranno, questo è certo”.
Le parole dell’ex sindaco di Ponza
Piero Vigorelli, ex sindaco di Ponza, interviene sull’accaduto: “Non è stata una semplice aggressione, ma un vero e proprio tentato omicidio. Non ci sono dubbi che il movente sia politico. E che i modi siano di stampo mafioso. Perché Danilo, dirigente di Fratelli d’Italia, con la sua foga generosa, il suo entusiasmo e la sua passione, certo non la manda a dire quando ritiene giusto criticare, anche aspramente, chi sta massacrando Ponza. E’ proprio questo che deve far riflettere. Quando dalla normale contesa politica si passa alle mani (dieci mesi fa) e si continua con il coltello (ieri notte), vuol dire che si è toccato il fondo, che tutte le regole sono saltate, che non ci sono più le condizioni per un vivere civile”.
Ilaria Paoletti