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Pusher immigrato ha 5 pagine di precedenti e 6 identità: ma lo Stato non può espellerlo

by Cristina Gauri
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Milano, 31 lug – Ha una sfilza così lunga di identità fittizie, precedenti e provvedimenti a suo carico che lo Stato italiano è impossibilitato a espellerlo dal territorio. Succede a Milano, e il protagonista di questa vicenda è un immigrato arrestato dalla polizia in un giardino pubblico. Secondo quanto riportato dall’Ansa l’uomo è originario del Gambia e ha 33 anni; irregolare in Italia dal 2016, anno di scadenza del permesso di soggiorno di richiedente asilo, ottenuto nel 2014. Una lista di precedenti che sembra un’enciclopedia: cinque pagine costellate di spaccio, furto, resistenza a pubblico ufficiale, porto d’armi, ricettazione e lesioni. Nel 2015 è stato raggiunto da un divieto di dimora e nel 2017 si registra una scarcerazione.

Nel limbo

Il gambiano, arrivato con un barcone, era dedito per lo più allo spaccio, senza disdegnare però le altre attività di fuorilegge. Fermato in un parco e processato per direttissima, all’uomo è stato applicato un nuovo divieto di dimora. L’iter burocratico, in teoria, prevede che l’Ufficio immigrazione organizzi un veloce rimpatrio del delinquente. Ma il lavoro della Questura si scontra con l’amara realtà: il 33enne ha cambiato 6 nomi in cinque anni, la sua identità non è in alcun modo verificabile e non esiste uno straccio di Paese che lo possa/voglia riconoscere e quindi accogliere entro i propri confini. Primo fra tutti il Gambia, che si rifiuterebbe di ammettere che è suo cittadino – e visto lo scintillante curriculum del 33enne, si capisce anche il perché…

“Quella che oggi arriva da Milano è una storia che vorremmo far leggere alle Boldrini, ai Saviano, alle Carole, ai Majorino, a tutti quelli che nei precedenti cinque anni di Governo tiravano fuori la storiellina del ‘poveretti accogliamoli, sono profughi che scappano dalla guerra’”, ha commentato su Facebook il deputato della Lega, Paolo Grimoldi. “Quanto è costato questo clandestino in questi cinque anni tra mantenimento e arresti? E quanto è costato in termini di reati commessi? Magari qualcuno tra la Boldrini, Saviano, Majorino o altri ha voglia di rispondermi”, ha concluso. Il presunto gambiano ora si trova nelle camere di sicurezza in attesa che l’Ufficio immigrazione della Questura provi a organizzare una nuova espulsione.

Cristina Gauri

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jason17 31 Luglio 2019 - 3:16

Purtroppo, risulta evidente a chiunque sia dotato d’intelletto, quindi non gli indottrinati della sinistra, che la quasi totalità di queste ” risorse ” fatte sbarcare nel quinquennio del PD, non possa essere rimpatriata; tutti questi esseri, precedentemente informati dai traditori nostrani, hanno fornito false identità e paesi di provenienza mendaci. Non hanno documenti, e se li avevano se ne sono disfatti prima dello sbarco, come si può pensare di rimandarli indietro se non si sa da dove provengono? Ovviamente nessun paese africano se ne farà carico; bisogna riconoscerlo, coloro che disprezzano l’etnia caucasica hanno vinto! Questo ciarpame umano, senza competenze e qualità morali, adesso è a carico della nostra civiltà.

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Alessandro Pisan 31 Luglio 2019 - 3:37

perché espellerlo senza prima avergli fatto scontare la pena in carcere?

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Commodo 31 Luglio 2019 - 7:33

Dai Renzi “tramaglini”, alle “boldrine” e alle “Carole”, non c’ è bisogno di far leggere proprio nulla. Queste storie, e come si evolveranno, le conoscono meglio di tutti noi! Piano Kalergi! Grande sostituzione! Quello è l’ obbiettivo che condividono con il globalcapitalismo megalodonticizzato. Più che far loro leggere cronache di ordinaria follia suicida di cui sanno perfettamente anche i sassi, bisognerebbe indagare seriamente sui loro patrimoni e sulle loro entrate. Non c’è un P.D.rasta di vertice che non sia ricco! Disse, a suo tempo, la Sig.ra Santanche’. Andare a vedere quanto lo “zio” Soros, e non solo lui e multimiliardari & banchieri assortiti, (mondo arabo con la sabbia zuppa di petrolio, n.d.r.), li abbia foraggiati in cambio dell’ ignobile mercimonio che stanno facendo della nostra Patria, delle nostre case e delle nostre vite! Schifosi mostri P.D.rasti! Altro che i soldi russi alla Lega! Su cui, almeno per ora, non ci sono che illazioni basate su chiacchiere da ballatoio e fuffa di sinistra. Fuffa spacciata come argomentazioni incontrovertibili, ma di cui, ormai, anche la gente meno, (per i P.D.rasti), “acculturata”, ride. Ride e vuole che questo partito pidiessista da sempre composto da mostri assassini e conculcatori delle altrui libertà risponda, e paghi! Per gli orrori che produce! Che ha prodotto! E che, purtroppo, produrrà! Fin che il resto del Paese non comincerà a reagire in modo adeguato.

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RISORSE - Blondet & Friends 1 Agosto 2019 - 11:38

[…] https://www.ilprimatonazionale.it//cronaca/pusher-immigrato-precedenti-identita-stato-espellerlo-1261…PUSHER GAMBIANO 33enne Richiedente asilo. Arrivato con un barcone 5 pagine di reati In sei anni ha cambiato sei nomi. Spaccio, furto, resistenza a pu porto d’armi, ricettazione e lesioni Ma lo stato non può espellerlo. Nemmeno il gambia lo vuoleIMMIGRATO DECAPITA TABACCAIA A REGGIO PERCHE’ NON VINCE AL LOTTOBilli Jay Sicat di 43anni FILIPPINO, soffriva di ludopatia, incolpando la tabaccaia”Mariella Rota 66anni di Reggio”,di non vincere mai,la DECAPITATA a COLPI di MANNAIA. […]

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RISORSE - Grognards 2 Agosto 2019 - 2:31

[…] https://www.ilprimatonazionale.it//cronaca/pusher-immigrato-precedenti-identita-stato-espellerlo-1261… PUSHER GAMBIANO 33enne Richiedente asi­lo. Arriva­to con un bar­cone 5 pagine di reati In sei anni ha cam­bi­a­to sei nomi. Spac­cio, fur­to, resisten­za a pu por­to d’armi, ricettazione e lesioni Ma lo sta­to non può espeller­lo. Nem­meno il gam­bia lo vuole IMMIGRATO DECAPITA TABACCAIA A REGGIO PERCHE’ NON VINCE AL LOTTO Bil­li Jay Sicat di 43anni FILIPPINO, sof­fri­va di ludopa­tia, incol­pan­do la tabaccaia”Mariella Rota 66anni di Reggio”,di non vin­cere mai,la DECAPITATA a COLPI di MANNAIA. […]

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