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Repubblica e il vizietto per le fake news: il caso Do.Ra di Varese

by La Redazione
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Varese, 12 mag – ยซTutti devono combattere bufale e fake news, perchรฉ chi le crea e droga le notizie, vuole alterare lโ€™assetto democraticoยป, ha sancito la โ€œPresidentaโ€ Boldrini, che ha fatto della lotta alle false informazioni la sua ultima, definitiva campagna politica.ย Una campagna che ha presto diviso i principali mass media tra ferventi sostenitori e cauti oppositori, questi ultimi allarmati sin da subito dall’arbitrarietร  degli auto-promossosi โ€œcacciatori di bufaleโ€. Se รจ obiettivamente difficile verificare la qualitร  della gran mole di โ€œinformazioniโ€ che il web veicola attraverso i blog, che per loro natura sfuggono alle comuni regole deontologiche del giornalismo, crea invece scalpore quando le โ€œbufaleโ€ circolano per mezzo delle principali testate giornalistiche, spesso senza alcuna rettifica successiva o quando la rettifica รจ ormai del tutto superflua, perchรฉ ormai la tribuna politica ha giร  pronunciato le sue โ€œcondanneโ€.

Rientra probabilmente in questo secondo caso la notizia apparsa su Repubblica.it lo scorso 7 maggio a firma di Paolo Berizzi, significativamente intitolata ยซVarese, blitz dei naziskin contro il partigiano Pippo: minacce e intimidazioni all’incontro con i ragazziยป. L’articolo narra di un ยซun blitz improvviso e intimidatorioยป che alcuni esponenti della Comunitร  Militante dei Dodici Raggi (Do.Ra.), con sede nella provincia varesina, avrebbero perpetrato a danno del โ€œpartigiano Pippoโ€, al secolo Giuseppe Platinetti, storico rappresentante della Resistenza locale; mentre l’anziano partigiano si trovava con alcuni boy-scout sul Monte San Martino, una decina di โ€œnazisti di Vareseโ€ si sarebbe avvicinata con fare intimidatorio, armata di… telefoni cellulari. Per fortuna del partigiano โ€œPippoโ€ sono prontamente intervenuti i carabinieri, che hanno tradotto i militanti di Do.Ra. in caserma.ย Allarme rientrato, o forse… nessun allarme. Perchรฉ mentre Berizzi – che della caccia ai โ€œnazistiโ€ lombardi ne ha fatto diventare un vero e proprio focus professionale – ricordava tutti i precedenti del gruppo Do.Ra., iniziavano ad emergere le prime contraddizioni fattuali. E’ vero infatti che i militanti si erano recati sul Monte San Martino e qui avevano trovato l’anziano partigiano impegnato nei suoi racconti, peccato perรฒ che la ragione non era il blitz squadrista ma… un’intervista, con tanto di due studentesse/reporter al seguito (anche loro fermate dalle forze dell’ordine) che volevano ascoltare la versione di Do.Ra. nel luogo che giร  piรน volte li ha visti al centro delle cronache.ย Insomma, uno svolgimento dei fatti totalmente sotto gli occhi di terzi con videocamere e fotocamere al seguito, che immortalano un momento dell’incontro che pare tutto fuorchรฉ teso. La stampa locale, ben piรน diligente – o forse meno โ€œinteressataโ€ professionalmente ai โ€œmisfattiโ€ del gruppo Do.Ra. – riporta accuratamente i fatti come effettivamente avvenuti, confermati dalla locale sezione dell’ANPI.ย Nel mentre, la notizia come diffusa da Berizzi-Repubblica.it inizia a sortire i suoi effetti, con i commenti dei lettori secondo copione (i triti e ritriti โ€œeccoli i fascisti che picchiano in gruppo i piรน deboliโ€, โ€œtroppi fascisti in giro che devono tornare nelle fogneโ€, โ€œfuori i nomi dei fascisti da appendere a Piazzale Loretoโ€) che invocano le piรน radicali misure poliziesche. Ci troviamo di fronte ad un perfetto esempio di fake news che alimenta gli umori negativi dell’opinione pubblica: forse la foga di arrivare per primi sulla notizia ha giocato un brutto scherzo, non prendendosi il tempo necessario per verificarne la veritร  e le fonti (foga che รจ giร  costata a Berizzi, per un altro articolo, una censura dell’Ordine dei giornalisti), fatto sta che ha colpito nel segno e, senza la casuale presenza delle giovani reporter, forse oggi le cronache starebbero parlando di tutt’altra โ€œveritร โ€ e, probabilmente, di gente “al gabbio”.

Cos’รจ allora tutto ciรฒ, se non โ€œalterazione dell’assetto democraticoโ€? Eppure ancora oggi, nonostante la testimonianza delle due reporter e la contro-informazione delle testate locali, l’articolo di Berizzi (con annessi commenti) รจ visibile online e sulle pagine social del quotidiano; e la rettifica, quando verrร , sarร  sempre troppo minuta rispetto all’eco della prima notizia.

Stefano Beccardi

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