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“Sbagliatissimo Astrazeneca ai giovani”. Anche l’immunologa Viola contro gli open day

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 9 giu – I giovani puntano al green pass (per tornare a ballare in discoteca) e si accalcano agli open day, ma l’immunologa Antonella Viola lancia l’allarme: “Sbagliatissimo il vaccino Astrazeneca ai giovani“. Anche altri esperti frenano sugli open day, in particolare quelli dedicati alle somministrazioni del vaccino anglo-svedese che porterebbero infatti a un rischio di trombosi “più alto del Covid”.

Viola: “Sbagliatissimo negli open day vaccino Astrazeneca ai giovani”

“E’ sbagliatissimo” proporre i vaccini a vettore virale come si è fatto negli open day con Astrazeneca “ai giovani, specialmente alle donne. Sono sempre stata convinta che non bisognerebbe darli a persone di età inferiore a 55 anni”. Così la Viola in una intervista al Corriere della Sera. L’immunologa cita uno studio di Science “dove si spiega come man mano che scende l’età i rischi di ricevere questi vaccini superano ampiamente i benefici. Nei più giovani il pericolo di avere conseguenze gravi a causa del Covid è invece molto basso. Ecco perché la Francia ha stabilito di limitare i due vaccini (Astrazeneca e Johnson & Johnson) a vettore virale agli over 65“.

L’immunologa: “Abbiamo dosi a volontà, si scelga vaccino più sicuro in rapporto all’età”

Abbiamo dosi di vaccino a volontà” e quindi, conclude la Viola, “vale la pena di scegliere il vaccino più sicuro in rapporto all’età. In questi casi i preparati di Pfizer e Moderna basati sull’Rna messaggero. Anche così arriveremo a settembre con larga parte della popolazione immunizzata”, assicura l’immunologa.

Cts e Aifa potrebbero vietare Astrazeneca e J&J ai giovani

Intanto proprio in virtù delle perplessità espresse dagli esperti – c’è anche una lettera aperta di 24 medici vaccinatori – sugli open day per i giovani con Astrazeneca e J&J (e i casi di trombosi riscontrati), il Comitato tecnico scientifico e l’agenzia del farmaco Aifa potrebbero prevedere che ambedue i vaccini non vengano più somministrati ai giovani. Anche Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, è convinto che con bassa circolazione virale sotto i 30 anni, con questi due vaccini, i rischi sono inferiori ai benefici.

I numeri della campagna vaccinale

Intanto procede spedita la campagna vaccinale. Ad oggi (qui i dati ufficiali) sono 39.312.253 le dosi di vaccino contro il Covid-19 somministrate in Italia. Ossia il 92,8% del totale di quelle consegnate, che sono finora 42.383.709. Nel dettaglio, 27.733.972 Pfizer-BioNTech, 4.096.657 Moderna, 8.993.380 Vaxzevria (AstraZeneca) e 1.559.700 Janssen (J&J). Hanno completato il ciclo vaccinale 13.338.891 italiani, pari al 24,59% della popolazione over 12. Tra i nodi cruciali da sciogliere ci sono gli ancora tanti, troppi over 60 da vaccinare (più si è avanti con l’età più si è a rischio). Ma ora l’attenzione pare tutta rivolta ai giovani (che hanno rischi bassissimi). Perché a luglio dovrebbero riaprire le discoteche e per andarci servirà il green pass.

Adolfo Spezzaferro

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fabio crociato 9 Giugno 2021 - 9:33

Cavolo non hanno ancora capito che, se proprio insistono, devono analizzare lo stato di salute o meno dell’ individuo e non la sola età!! Siamo in mano a iperspecializzati tendenti al vuoto dell’ infinito che hanno pure perso la bussola.

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