Torino, 15 apr — Un falso invalido smascherato a causa di una passione molto «visiva»: il sedere delle donne. Accade a Torino, dove un finto cieco con tanto di sussidio percepito è stato sbugiardato dalle Fiamme gialle perché sorpreso a soffermarsi un po’ troppo sul lato b di una signorina.
Guarda il sedere di una donna, smascherato finto cieco
Per quattro anni, dal 2014 al 2018, avrebbe incassato indebitamente circa 30mila euro con artifici e raggiri», come sostenuto dal pm Gianfranco Colace: l’uomo, un sessantenne torinese, è ora a processo con l’accusa di truffa ai danni dell’Asl. Sui documenti che indicavano l’invalidità del furbetto era scritto «Cieco assoluto». Con tali carte avrebbe «indotto in errore la Commissione medica dell’Asl Torino 1, che valuta le invalidità civili e gli handicap». Qualcosa nell’atteggiamento del finto cieco (che manteneva attentamente la recita stando ben attento a non farsi scoprire) aveva insospettito le Fiamme gialle, che negli ultimi tempi avevano iniziato a indagare sull’uomo, arrivando a pedinarlo.
Per colpa di un lato b
Ed è stato proprio nel corso di un pedinamento che i finanzieri hanno smascherato l’impostore: il 60enne, irresistibilmente attratto dal fondoschiena di una donna che passeggiava per strada, si era platealmente voltato per osservarne meglio le forme. Galeotto fu il lato b, insomma. Le Fiamme gialle hanno quindi fatto scattare gli accertamenti del caso, che lo hanno inchiodato. Il suo nome è finito nel vasto elenco dei falsi invalidi che ogni anno vengono scoperti durante i controlli campione.
Per il sessantenne è arrivata la denuncia e ora dovrà rispondere di truffa in Tribunale. Di avviso differente è l’avvocato della difesa, Roberta Alba: «Gli atti offrono una tesi approssimativa e le accuse si basano su luoghi comuni. Il fatto che il mio cliente facesse la spesa o fosse in grado di aprire la porta di casa inserendo le chiavi nella toppa non sono elementi che contrastano con la sua invalidità visiva».
Cristina Gauri
1 commento
A parte che sfruttando la “cecicità” poteva pure usare il tatto e sarebbe stato giustificato 😛
Comunque se fossi nell’ASL chiederei la restituzione di tutti gli stipendi percepiti dalla data della conferma della “Cecità Totale” ad oggi.
Non fermiamoci sempre sulla punta dell’iceberg che a stare fermi sulla punta senza andare a fondo si rischia di finirci seduti sopra.