Roma, 9 dic – Imbavagliati per protestare contro la l’inefficienza e il menefreghismo istituzionale che hanno trasformato un organo consultivo in un fantasma privo di senso. Si sono presentati così, indossando dei bavagli bianchi, gli studenti che stamani hanno manifestato a Roma, in via dei Frentani, in occasione della prima seduta della Consulta provinciale. Durante il sit-in, i manifestanti hanno esposto uno striscione con scritto: “Adesso ascoltate!”. Un modo eclatante per attirare l’attenzione sulla chiara deresponsabilizzazione dell’organo consultivo.
“Abbiamo indossato dei bavagli – si legge nella nota del coordinamento studentesco che ha organizzato la manifestazione – perché rappresenta lo stato attuale della consulta provinciale: un bavaglio stretto sulla bocca di tutti i ragazzi romani, che ormai da anni assistono inermi alla deresponsabilizzazione dell’organo consultivo. Un bavaglio di inefficienza, carenza di fondi, menefreghismo da parte di istituzioni e schieramenti politici legati alla sinistra parlamentare. Basti pensare che l’assemblea, negli ultimi due anni, si è riunita solo UNA volta, in sfregio alla volontà democratica espressa dagli studenti nell’elezione dei rappresentanti”.
La proposta degli studenti
Gli studenti non si sono limitati a contestare, ma hanno lanciato delle proposte concrete, chiedendo la “costruzione di una piattaforma aperta a tutti gli studenti di ogni schieramento politico che non si sentono utili in questa consulta-farsa e che vogliono costruire, proporre e fare veramente per le scuole che rappresentano”. I manifestanti hanno inoltre invitato tutti “gli studenti romani a protestare giovedì 12 dicembre sotto la sede del MIUR” perché “questa consulta deve cambiare e per farlo deve essere boicottata: è necessario un cambio netto ed incisivo che porti alla costruzione di un organo veramente decisionale, con diritto di veto e di bilancio, in cui gli studenti possano confrontarsi in libertà senza dover subire inefficienza e ricatti politici”.
“Il ministro si levi dalla testa le merendine”
Secondo il coordinamento studentesco il ministro dell’Istruzione non è poi immune da colpe. Anzi, “Lorenzo Fioramonti deve levarsi dalla testa le merendine e Greta”, si legge nella nota. “Un ministro che non sostiene gli organi collegiali di cui dovrebbe essere garante è complice di un sistema marcio, che vuole reprimere ogni forma di volontarismo e far scivolare le giovani generazioni nel più asettico astensionismo. Una repressione – si legge infine nella nota degli studenti romani – che anche oggi non è tardata ad arrivare da parte delle forze dell’ordine, che hanno pensato bene di sgomberare una manifestazione assolutamente pacifica e senza turbolenze. Noi non ci arrendiamo, gli studenti meritano qualcosa di migliore dei blindati della Polizia”.
Alessandro Della Guglia