Roma, 22 mar – “Il vaccino AstraZeneca è efficace al 79% nel prevenire il Covid-19 sintomatico e al 100% nel prevenire la forma grave della malattia e il ricovero“: un nuovo studio Usa arriva giusto in tempo. I dati infatti dovrebbero tranquillizzare chi non si fida del siero anglo-svedese. Dalla ricerca emerge che con il vaccino non esistono aumenti del rischio di trombosi. Si tratta dei risultati di uno “studio di fase III AstraZeneca negli Stati Uniti”, come annuncia l’azienda anglo-svedese dopo lo stop delle somministrazioni della settimana scorsa da parte di oltre 15 Paesi Ue, Italia compresa. Con l’ok dell’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, grazie al quale è ripresa la vaccinazione con AstraZeneca, ora arrivano nuovi dati sulla sicurezza e l’efficacia del siero. Il vaccino “è efficace all’80% nel prevenire i sintomi anche sugli over 65“.
Lo studio Usa che ha coinvolto oltre 32mila partecipanti
“Questa analisi ad interim di sicurezza ed efficacia – si legge nella nota dell’azienda farmaceutica – si è basata su 32.449 partecipanti – reclutati tra Usa, Cile e Perù – che hanno maturato 141 casi sintomatici di Covid-19. L’efficacia del vaccino è stata coerente per etnia ed età. In particolare, nei partecipanti di età pari o superiore a 65 anni, l’efficacia del vaccino è stata dell’80%”. “Questi risultati si aggiungono alla crescente mole di prove che dimostra che questo vaccino è ben tollerato e altamente efficace contro tutte le forme gravi del Covid-19 e in tutte le fasce d’età. Siamo fiduciosi che questo vaccino possa svolgere un ruolo importante nella protezione di milioni di persone in tutto il mondo da questo virus letale”. A dichiararlo è Mene Pangalos, vicepresidente esecutivo, Ricerca e sviluppo biofarmaceutici di AstraZeneca.
“Nessun aumento di casi di trombosi”
“Il vaccino è stato ben tollerato e il comitato indipendente per il monitoraggio della sicurezza dei dati (Dsmb) non ha identificato problemi di sicurezza relativi al vaccino. Il Dsmb ha condotto una revisione specifica degli eventi trombotici e della trombosi del seno venoso cerebrale (Cvst) con l’assistenza di un neurologo indipendente. Il Dsmb non ha riscontrato un aumento del rischio di trombosi o eventi caratterizzati da trombosi tra i 21.583 partecipanti che hanno ricevuto almeno una dose del vaccino. La ricerca specifica per Cvst non ha trovato eventi in questo studio”, sottolinea la nota.
“AstraZeneca continuerà ad analizzare i dati”
“AstraZeneca continuerà ad analizzare i dati e si preparerà per l’analisi primaria da sottoporre alla Food and drug administration Usa per l’autorizzazione all’uso di emergenza nelle prossime settimane. Parallelamente, l’analisi primaria sarà presentata per la pubblicazione in una rivista peer-reviewed”. Tra i partecipanti – prosegue il comunicato – all’analisi ad interim, circa il 79% era bianco/caucasico, l’8% nero/afroamericano, il 4% nativo americano e il 4% asiatico e il 22% dei partecipanti era ispanico. Circa il 20% dei partecipanti aveva 65 anni e oltre e circa il 60% aveva comorbilità associate a un aumentato rischio di progressione di Covid-19 grave, come diabete, obesità grave o malattie cardiache”.
“Entusiasmante vedere risultati così positivi in over 65 anni per la prima volta”
Per Ann Falsey, docente di Medicina alla University of Rochester School of Medicine Usa e co-ricercatore principale per lo studio ,”questi risultati riconfermano i risultati precedenti osservati negli studi del vaccino anti-Covid in tutte le popolazioni adulte. Ma è entusiasmante vedere risultati di efficacia simili nelle persone di età superiore ai 65 anni per la prima volta. Questa analisi convalida il vaccino AstraZeneca Covid-19 come un’opzione di vaccinazione aggiuntiva oggi necessaria. Offrendo la fiducia che gli adulti di tutte le età possano beneficiare della protezione contro il virus”.
Adolfo Spezzaferro
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