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L’intelligenza artificiale oltre i luoghi comuni: esce il nuovo volume di Prometheica

by La Redazione
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Prometheica

Roma, 13 lug — L’intelligenza artificiale è divenuta negli ultimi mesi una sorta di spauracchio che sta bene su tutto. Non passa giorno che qualche santone del ramo non lanci un appello sul “rischio esistenziale” insito in tale tecnologia e recentemente molte big della Silicon Valley hanno lanciato un appello – rivolto a chi, se queste tecnologie le stanno sviluppando proprio loro? –  per chiedere una moratoria sull’Ai.

La natura ora interessata (si tratta sempre di accalappiare fondi o di frenare la concorrenza che sta più avanti), ora politicamente schierata (c’è in ballo la possibile perdita di un monopolio informativo e culturale di fatto) di tali grida d’allarme è trasparente. Il che non significa, peraltro, che la tecnologia in questione sia esente da rischi. Ma, anche senza voler ricorrere all’abusata frase di Hölderlin sulla salvezza che viene dall’estremo pericolo, c’è da chiedersi quando mai il rischio abbia davvero fermato l’essere umano nella sua scoperta di se stesso e del mondo. Nei casi in cui ciò è successo, non sono state le tecnologie “rischiose” a estinguersi, ma le comunità umane che hanno lasciate ad altri il loro utilizzo, venendo logicamente dominate e schiacciate da queste.

Il nuovo volume di Prometheica sull’intelligenza artificiale 

È partendo da questa consapevolezza che il nuovo volume di Prometheica affronta il tema dell’Ai in un ampio focus. Per la rassegna di studi sulla tecnica, il sovrumanismo e l’identità europea si tratta del quinto numero e la qualità e la densità degli interventi sembra aver giovato del lungo intervallo che separa quarto e quinto volume. In apertura del focus, Carlomanno Adinolfi ci presenta l’Ai come  «labirinto cibernetico» che non possiamo aggirare, ma che possiamo attraversare con la forza della volontà e lo spirito eroico. Di seguito, Adriano Scianca svela come la ricerca sull’intelligenza artificiale abbia svelato degli aspetti che avevamo dimenticato dell’intelligenza naturale, ovvero la preminenza dell’azione e della percezione sulla cognizione.

In una lunga intervista, Fabio Massimo Frattale Mascioli, professore di Teoria dei circuiti ed Elettrotecnica all’università La Sapienza di Roma, affronta la questione dal punto di vista tecnico, ma senza trascurare le implicazioni filosofiche e rimandi alla fantascienza. Viene poi dato ampio spazio all’intervista che il regista Christopher Nolan ha rilasciato a Wired, affrontando il tema dell’Ai in un modo al solito originale e brillante, in linea con gli spunti che da sempre offrono le sue pellicole.

Il volume di Prometheica è ora disponibile in prevendita sul sito di Altaforte Edizioni a questo link 

Fuori dal focus, troviamo comunque due contributi di assoluto valore. Il primo è un testo dedicato al confronto tra Nick Land e Guillaume Faye, scritto da NIMH, uno degli animatori del collettivo prometeista francese Rage, che è già stato ospite di Prometheica nell’ultimo numero. L’autore francese offre una ricca panoramica sul tema, sostenendo anche posizioni politiche poco in linea con gli orientamenti generali di Prometheica (Rage ha una impostazione identitaria e prometeista, ma anche liberale ed occidentalista), ma, come avverte anche l’editoriale, si tratta di un contributo che merita di essere letto, forse più delle solite rimasticature ideologiche su cui magari si è tutti d’accordo, ma che non portano alcun contributo alla riflessione.

Segue poi la traduzione di una lunga intervista concessa da Pierluigi Locchi alla rivista francese Éléments, in cui l’intellettuale ripercorre le tappe principali della vita e dell’opera del padre Giorgio, operando anche una salutare messa a punto sulle convergenze e le differenze tra sovrumanismo e transumanismo. Chiude il volume, il consueto appuntamento con le recensioni.

Per una riflessione libera e propositiva sulla contemporaneità

Al solito, ognuno potrà dissentire circa le singole posizioni espresse negli articoli, che peraltro non esprimono una visione unanime e univoca neanche tra loro. Ma, appare evidente, Prometheica non ha l’ambizione di offrire un catechismo bell’e pronto, bensì quella di tracciare un perimetro per la riflessione libera e propositiva sulla contemporaneità. È escluso da questo perimetro solo chi si impantana nelle secche del reazionarismo d’accatto. Il fatto che quelle secche siano ancora molto affollate è già un buon argomento in favore di figli di Prometeo.

Gaetano Milesi

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1 commento

“Esploratori, non guardiani”: su “Prometheica” la lettura dell'Ai dei fratelli Nolan 20 Luglio 2023 - 8:56

[…] che segue è un estratto dell’articolo di Carlomanno Adinolfi presente nel quinto volume di Prometheica, da oggi in vendita sul sito di Altaforte […]

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