Il ribasso dei prezzi oltre a colpire direttamente i petrolieri rischia di fare delle vittime eccellenti anche nel mondo della finanza e del trading. Società come Bnp Paribas, JP Morgan, Goldman Sachs, Mercuria, Vitol e Glencore sono infatti esposte per miliardi di euro in contratti derivati. Gli industriali petroliferi compiono normalmente delle operazioni dette di “hedging”, ossia vendono a società finanziarie lotti di petrolio che estrarranno in futuro stabilendo un prezzo bloccato. Questo assieme ad altri strumenti, come il controllo della produzione, concorre nel tutelarli da eventuali crolli dei prezzi.
La strategia d’uscita in mano alle società finanziarie consiste nel vendere petrolio; poco importa se esso esista fisicamente in barili oppure sia solo sulla carta. Un effetto collaterale che si ottiene