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AnsaldoBreda, la Cina cerca di chiudere

by Filippo Burla
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AnsaldoBreda FyraRoma, 14 gen – Il gruppo Insigma fa un passo avanti nelle trattative per l’acquisto di AnsaldoBreda, la società di Finmeccanica specializzata nella produzione di treni e rotabili. In questi giorni infatti, i vertici della società cinese sono in Italia con l’obiettivo di raggiungere una quadratura attorno al dossier che si trascina da ormai più di un anno.

Insigma avrebbe presentato un’offerta per rilevare AnsaldoBreda ad un prezzo attorno agli 1.5 miliardi, con garanzie di spessore: People’s Bank of China -la banca centrale cinese, che già detiene partecipazioni sia in Eni che in Enel- e China merchants bank. Nella proposta non rientrano solo gli asset di Breda ma anche il 40%, controllato da Finmeccanica, di Ansaldo Sts. Quest’ultima è attiva, sempre in ambito ferroviario, nel settore dei sistemi di segnalamento e controllo ed è anche quotata alla Borsa di Milano. La scelta di includerla nel “pacchetto” deriva dal fatto che Breda naviga in cattive acque, nonostante i tentativi di risanamento portati avanti negli ultimi esercizi. Il futuro acquirente, quindi, in un colpo solo (e con un relativamente limitato impiego di risorse) metterebbe le mani su una coppia di aziende tra loro complementari e strategiche all’interno di uno stesso settore nel quale l’Italia ha scritto importanti pagine di storia.

Finmeccanica attende anche di sapere quali sono le mosse di Hitachi, il colosso giapponese che si era mostrato interessato all’affare ma senza mai addivenire ad una proposta vincolante. La decisione finale da parte dell’amministratore delegato Moretti, inizialmente promessa per fine anno scorso, è attesa per il termine di gennaio.

Filippo Burla


 

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