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Beffa bonus Irpef: così Renzi si riprende indietro gli 80 euro

by Filippo Burla
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80 euro renziRoma, 30 mag – Guadagni troppo poco? Allora devi restituire gli 80 euro di Renzi. Non è un paradosso, ma la richiesta che sta giungendo a quasi un milione e mezzo di italiani che hanno beneficiato dell’elargizione governativa varata esattamente due anni fa.

Oltre a non aver minimamente influito sul potere d’acquisto delle famiglie, oltre il sistema di vasi comunicanti per il quale una mano dava gli 80 euro e l’altra li toglieva, ora anche la beffa. Il bonus è previsto per chi ha un reddito compreso fra gli 8mila e i 26mila euro, secondo diversi scaglioni. La determinazione è, nella maggior parte dei casi, affidata ai datori di lavoro. E qui nasce il primo problema: l’esistenza di un rapporto subordinato non significa che quella sia l’unica fonte di reddito. Ma chi elabora le buste paga questo non può saperlo. Interviene allora, all’atto della presentazione della dichiarazione dei redditi, l’Agenzia delle Entrate, che mette a sistema tutte le sue informazioni in suo possesso. Se i redditi superano la soglia, il percettore non avrà più diritto al bonus. Logica stringente, ma con un però: se gli 80 euro sono stati erogati mese per mese, la richiesta di rimborso è in un’unica soluzione. Nella peggiore delle ipotesi, il lavoratore dovrà corrispondere all’erario quasi 1000 euro. Sull’unghia.

Diverso il discorso opposto, per chi cioè è sceso al di sotto della soglia inferiore. Trovandoci nell’area esente da imposizione – è il ragionamento fatto dal fisco – non si ha diritto all’assegno, che anche in questo caso va dunque restituito. Se per chi ha un reddito superiore ai 26mila euro restituire il bonus può, con qualche sacrificio, non essere un problema, lo diventa invece per chi non è riuscito a raggranellare abbastanza: nel caso limite, se si è guadagnato appena meno di 8000 euro dovranno essere rimborsati i 640 euro percepiti (se prima ci si trovava nella fascia più bassa), vale a dire quasi il 10% del proprio reddito.

Il problema, peraltro, non è di tipo residuale. Secondo i dati del dipartimento delle Finanze, nel 2015 quasi un milione e mezzo di contribuenti hanno dovuto fare i conti con la richiesta di restituzione degli 80 euro renziani. Significa il 12.5% del totale dei beneficiari: uno su otto.

Filippo Burla

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