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Capodanno del Mugnaio, l’importanza di produrre Grano Nostrum

by La Redazione
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grano nostrum

Caserta, 5 lug – Un appuntamento che si rinnova ancora, usi e costumi che ormai sono diventati un rito, una innovazione che inizia a percorrere il binario della tradizione. È giunto già al settimo anno il “Capodanno del Mugnaio”, la festa che sancisce l’inizio della mietitura del grano che si celebra a Frignano (CE) e che quest’anno, oltre al consueto banchetto approntato di ogni bendidio che deriva dal grano – dal dolce al salato, dalla pasta ai dolci – ha visto la presenza anche del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, il presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana e l’assessore regionale Gianluca Cantalamessa.

Capodanno del Mugnaio, l’importanza del Grano Nostrum

Tra trebbiatrici in azioni, spighe che si raccolgono per la benedizione, offerta, condivisione e assaggio di ogni prelibatezza farinacea da consumarsi rigorosamente nei campi, la parola d’ordine è una sola: produrre “Grano Nostrum”, ovvero produzione di farina 100% del sud Italia (basso Lazio, Campania, Puglia, Molise, Abruzzo e Basilicata), controllati dalla semina alla macinazione – a cura del Mulino Caputo di Napoli, vero valore aggiunto della progettazione – che ha portato alla lavorazione di un progetto comune che ha dato vita ad una vera e propria filiera alimentare, certificata dalla facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II che ha potuto attestare ben cinque varietà di frumento tenero (Trafalgar, Bisanzio, Apulia, Ala 360, Giocondo), così come riporta lAnsa.

Un vero e proprio laboratorio sperimentale che tocca vari settori: dalla semina del grano avvenuta nel mese di febbraio 2023 – e non in novembre dell’anno precedentemente, come da convenzione – sino all’innovazione tecnologica che prevede l’impiego di una concimazione totalmente naturale, nell’ottica di aumento della sostenibilità ambientale delle pratiche agricole, passando per il “rigido disciplinare”, ovvero il protocollo di garanzia che garantisce sia la qualità del prodotto che il rendimento economico dei coltivatori che vi aderiscono. Non ultimo, il concetto, più volte rimarcato dal ministro Lollobrigida circa il sovranismo alimentare, necessario da raggiungere per rendere l’Italia autosufficiente, almeno dal punto di vista del fabbisogno dell’approvvigionamento alimentare di base, necessario per far fronte a casi che potrebbero rivelarsi un problema, come quello appena occorso ad esempio, e che ha interessato l’importazione del grano dall’Ucraina cui si è dovuto far fronte a seguito dell’aggressione da parte della Russia.

Grano che raggiungerà il momento di massima visibilità pubblica in vista del riconoscimento dell’Unesco che dovrebbe arrivare intorno al 2025. Iniziativa che – a detta del ministro – “rappresenta un’occasione per poter raccontare quello che siamo, orgogliosamente perché l’orgoglio è una cosa importante. Ma essendo consapevoli della potenzialità di immaginare un mercato che si apre ancora di più e porta i nostri 60 miliardi di euro di export a diventare 120, 180, infiniti rispetto al mercato che si apre se la qualità resterà l’elemento con il quale si sceglie il cibo”. Anche il cibo si sta andando sempre più a tutelare, ricorda il numero uno del dicastero di via Venti Settembre, con un progetto di legge che va contro il cibo sintetico: la sua approvazione farà dell’Italia la prima nazione che proibirà la produzione, l’importazione e la commercializzazione di tutto quel finto cibo che non rappresenta il corretto rapporto tra uomo, natura, lavoro che ha portato a crescere la civiltà in migliaia di anni e che dobbiamo difendere”.

Speriamo non sia solo “politichese” quanto affermato da Lollobrigida e che ancora una volta non dobbiamo assistere a vergognosi “inchini istituzionali” che più volte abbiamo dovuto vedere pur di piacere a quelli che bisogna com-piacere per forza. Al Capodanno del Mugnaio si è toccato con mano l’Italia dell’eccellenza, l’Italia della qualità, l’Italia che, nonostante imbarbarimenti, inquina-menti e cancellazioni di ogni genere, nonostante epidemie, carestie e guerre, continua ad essere e a fare l’Italia.

Tony Fabrizio

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2 comments

fabio crociato 5 Luglio 2023 - 3:14

Segnalo che la terra ucraina è in affitto come gli uteri…, quindi il prodotto è parecchio discutibile se non vergognosamente increscioso.

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Jrf 6 Luglio 2023 - 7:20

… in parole povere si chiama battaglia del grano… Ihihihi..

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