Roma, 5 gen – Tutti quanti abbiamo sentito almeno una volta i nostri nonni biasimare il consumismo dei nostri tempi e raccontare di come, ai tempi loro, i regali delle festività natalizie fossero poco più che simbolici: un’arancia, della frutta secca etc.
Ebbene, complice la crisi, stiamo tornando esattamente a quei tempi. Secondo una indagine di Coldiretti, la calza della Befana verrà appesa nella metà delle case (48%) mentre una minoranza del 7% preferisce altri regali.
Nella calza, tuttavia, tornano insieme ai dolciumi anche fichi e prugne secche, nocciole, noci e soprattutto biscotti fatti in casa. La crescente attenzione al risparmio e all’alimentazione dei bambini ha cambiato dunque – precisa la Coldiretti – il contenuto delle calze “appese” al camino.
Non che ricevere prodotti naturali anziché prodotti industriali o magari ulteriori giocattoli tecnologici sia di per sé un male per i bambini italiani, anzi. Sarebbe bello, tuttavia, se la cosa avvenisse per un rinnovato e spontaneo spirito di sobrietà e non perché le famiglie devono tirare la cinghia a causa della crisi.
Giuliano Lebelli