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Commercio: segnali di rallentamento dell'economia mondiale

by Francesco Meneguzzo
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Serie dell’indice del commercio mondiale dal gennaio 2012: pesantissima flessione dalla fine del 2014 (fonte: ZeroHedge)


Roma, 6 ago – Non solo Cina. Se i dati forniti dalle autorità di Pechino non convincono, ulteriori segnali recessivi globali sono forniti dagli analisti di Mauldin Economics.
Il gigante petrolifero Royal Dutch Shell ha registrato nel secondo trimestre del 2015 un crollo dei profitti, decidendo di tagliare 6.500 posti di lavoro e il 20% degli investimenti. La ragione è da ricercare nei valori persistentemente bassi del prezzo del petrolio, che – secondo lo stesso gruppo – “potrebbero proseguire [su livelli bassi] per parecchi anni”.
David Abney, direttore esecutivo del gigante dei trasporti al consumatore Ups, che ha subito un calo degli introiti del 1,2% negli ultimi 12 mesi, ha dichiarato: “Se guardiamo a Gennaio [2015], le previsioni sul Pil americano erano per una crescita del 3,1%. In Luglio, questa previsione si era ridotta al 2,3%, una riduzione molto significativa”. E probabilmente andrà ancora peggio, quando altre bolle finanziarie salteranno.
Rolls-Royce, più nota per le famose Limousine, ma il cui core business è rappresentato dai motori per jet, a fronte del crollo della domanda di motori aeronautici ha deciso di rimandare sine die un ambizioso piano di riacquisto delle proprie azioni.
La ragione per cui Rolls-Royce è in difficoltà risiede nella riduzione del trasporto via aerea delle merci, che la Iata – associazione internazionale del trasporto aereo – rappresenta così per bocca del suo direttore esecutivo Tony Tyler: “L’espansione dei volumi che abbiamo visto nel 2014 si è fermata, e i fattori di carico [degli aerei] stanno diminuendo… dobbiamo riconoscere che la fiducia nel business è piatta e gli ordini di esportazione sono in declino”.
Il commercio via mare non sta facendo meglio: il numero di cargo inattivi è aumentato per il secondo mese consecutivo: “Il tradizionale picco estivo ha mancato finora di sostenere la domanda di trasporto via mare, e le prospettive di ulteriore debolezza sta forzando i trasportatori a ridimensionare o tagliare i propri piani di espansione della capacità”, ha dichiarato in una nota ufficiale Alphaliner, autorità di controllo del trasporto di container.
In fondo, la ragione per cui tutte queste società e interi settori del trasporto sono in difficoltà è che il commercio mondiale si sta semplicemente contraendo, e alla velocità massima dalla prima crisi finanziaria del 2008-2009. Un segnale, questo, particolarmente precoce e sensibile, anticipatore di una probabile ulteriore fase di recessione non solo cinese ma globale.
Francesco Meneguzzo

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