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Delocalizzazioni, in Veneto 400 milioni per il "reshoring"

by Filippo Burla
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veneto reshoringVenezia, 18 set – Parola d’ordine: riportare le produzioni in patria. E’ questo l’obiettivo dell’accordo stipulato fra Confindustria Padova, Confindustria Vicenza e Unindustria Treviso e Banca Antonventa – Mps al fine di incentivare il cosiddetto “reshoring“, il rientro delle attività produttive trasferite all’estero.
L’accordo, che avrà durata fino a dicembre e sarà eventualmente rinnovabile, prevede lo stanziamento di un plafond di 400 milioni di euro per sostenere gli imprenditori che decideranno di re-investire nelle tre province interessate. Fra gli strumenti proposti troviamo il supporto per l’incremento del capitale circolante, incentivi alla capitalizzazione, sostegni agli investimenti e finanziamenti per le nuove realtà. Secondo Massimo Finco, presidente Confindustria Padova, contribuirà ad “irrobustire i primi accenni di ripresa dobbiamo rianimare il tessuto connettivo dell’economia reale, facendo affluire alle Pmi la maggiore liquidità immessa nel sistema bancario dalla Bce. Da qui il valore dell’accordo che, con soluzioni flessibili e dinamiche, finanzia in particolare gli investimenti legati al rientro di produzioni dall’estero, quel reshoring che può contare nel nostro territorio su filiere di fornitura di prim’ordine, capitale umano e know-how di eccellenza e capacità di fare innovazioni”.
Il progetto congiunto industriali-banche “coglie le opportunità di questa fase in cui si fanno più concreti i segnali di ripresa, grazie all’export, tradizionale punto di forza delle nostre imprese, ma anche nel mercato interno. E punta a favorire i progetti di investimento industriale nel territorio, all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità, che ci auguriamo possa creare anche nuova occupazione”, spiega la presidente di Unindustria Treviso, Maria Cristina Piovesana.
“Nonostante la congiuntura italiana ancora non sia del tutto favorevole, il Veneto e le province di Treviso, Padova e Vicenza in particolare si distinguono come vere e proprie locomotive dell’economia nazionale. La grande forza di questa regione sono il suo capitale umano e l’alta propensione ad investire, innovare, affrontare le fasi più difficili con creatività e coraggio”, ha invece commentato Massimo Fontanelli, responsabile area territoriale Antonveneta.
Filippo Burla

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1 commento

cris 14 Febbraio 2016 - 1:39

reshoring – o riportare in patria attività portate all’estero
Come scultore -intagliatore , lavorazione artistica di legno , pietra e marmo , pago a caro prezzo sia la delocalizzazione , come l’introduzione dei robot , centri lavoro , a descapito del operatore qualificato in mattivita artistico artigianali, ritrovandomi da prima dissoccupato e dilapidato dei miei averi , oggi quarantaduenne e con i miei anni di esperienza come intagliatore qualificato con riconoscimento europeo mi trova a percepire uno stipendio da apprendista , se le cose procedono nel investire solo sui robot x contenere i costi e tagliare il personale , figure come la mia sono solo destinate a morire , entrare a far parte di quei antichi mestieri che non danno da vivere . cris11_73@libero.it

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