Roma, 15 apr – Quattro giovani italiani su dieci sono senza lavoro? Niente paura: Confindustria cerca lavoratori a basso costo, ma attinge a piene mani al serbatoio dei sedicenti ‘rifugiati’ con un protocollo ad hoc che diventa operativo in questi giorni.
L’accordo, siglato lo scorso giugno dall’allora ministro degli Interni Angelino Alfano e dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, prevede percorsi specifici di avviamento al lavoro – tramite la formula del tirocinio – destinati ai rifugiati. Per il 2017 la sperimentazione riguarda solo 11 province, principalmente del nord, ma l’idea è quella di arrivare ad una graduale estensione del progetto in tutta Italia. In questa prima fase saranno solo 100 i tirocini avviati, con contributi ministeriali che potranno raggiungere i 500 euro per ognuno dei rifugiati messi sotto contratto.
Il progetto nasce, fra le altre cose – si legge nei documenti allegati – per evitare fenomeni di radicalizzazione. “Si tratta di un passaggio determinante perché pensiamo che una crescita decisa e sostenibile passi attraverso l’inclusione sociale”, aggiunge il direttore generale di Confindustria, Marcella Panucci. A quando invece protocolli ad hoc per l’inclusione dei giovani italiani? Aspettiamo che si ‘radicalizzino’ anche loro?
Nicola Mattei