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Eni è più forte della “transizione”: per il cane a sei zampe un 2021 da record

by Filippo Burla
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Roma, 19 feb – Risultati sopra le attese e debito in calo, mentre l’utile tocca il livello più alto degli ultimi 10 anni. Il 2021 si chiude per Eni con risultati da record, che permettono al gruppo di agganciare (e superare) la ripresa post-pandemica. Consentendogli di tenere forte la presa sulle sue attività “storiche” – gli idrocarburi – ma con un occhio anche alle tecnologie del futuro.

Utile netto di Eni mai così alto dal 2012

Il consiglio di amministrazione di Eni, riunitosi ieri, ha approvato i risultati dell’ultimo trimestre del 2021 e quelli consolidati dell’anno appena chiuso. Spicca soprattutto l’utile netto, che tocca quota 4,7 miliardi di euro. E’ il valore più alto dal 2012, quando però il petrolio quotava a valori più alti di quelli odierni. Buone notizie anche dal lato del reddito operativo: l’Ebit (risultato al netto della gestione finanziaria, delle voci straordinarie e delle imposte) sfiora i 10 miliardi, facendo segnare +400% rispetto al 2020.

Numeri che consentono a San Donato Milanese da un lato di abbattere il debito (pari a 9 miliardi, 2,6 in meno sul 2020), dall’altro di confermare la politica del dividendo. I soci porteranno a casa 86 centesimi ad azione, con un importante assegno in arrivo nelle casse pubbliche: Cdp e ministero dell’Economia controllano infatti oltre il 30% del gruppo

Il cane a sei zampe è pronto alle sfide del futuro

Di “risultati eccellenti” parla Claudio Descalzi. L’amministratore delegato si concentra – nell’ambito di una “strategia di trasformazione che fa leva sull’integrazione di tecnologie, nuovi modelli di business e stretta collaborazione con i nostri stakeholders” – soprattutto sulle sfide in arrivo, dalla decarbonizzazione alla fusione nucleare: “Il 2021 è stato un anno di conferma della efficacia della strategia che abbiamo lanciato fin dall’inizio della pandemia, e che ci ha permesso in pochi mesi di riportare la struttura patrimoniale a livelli pre-crisi e, nel contempo, di rafforzare il nostro piano di transizione”.

Filippo Burla

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1 commento

Prof. Massimo Sconvolto 20 Febbraio 2022 - 8:51

Per fortuna è stato il suo anno migliore.

Purtroppo l’utile netto reale è 3,5 miliardi considerato che #ENI detiene il 30,50% di Saipem
https://www.saipem.com/it/investor-relations/principali-azionisti

che è da ricapitalizzare per circa 4 miliardi
https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/02/16/saipem-piano-di-salvataggio-da-4-miliardi-di-euro-due-destinati-alla-ricapitalizzazione-almeno-250-milioni-a-carico-dello-stato/6496014/

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