Trieste, 29 giu – La riapertura dei confini ha portato con sé innumerevoli disagi. Uno su tutti riguarda i benzinai del Friuli Venezia Giulia. È noto a tutti che in Italia il carico fiscale sul carburante è molto alto, così come è altrettanto noto che non può dirsi lo stesso per i nostri vicini. Peccato che questo, nonostante le promesse fatte in campagna elettorale, resti un tema su cui nessun governo sia mai intervenuto. La differenza di prezzo con Austria e Slovenia, in ogni caso, varia molto di molto anche se la forbice va dai 30 a 40 centesimi al litro. Una forbice, questa, sufficiente a spingere moltissime persone, specie triestini e goriziani, a recarsi oltre confine per fare il pieno e non solo.
Una vexata quaestio
Dai tabacchi (un pacchetto di sigarette che in Italia costa 5,20 euro in Slovenia lo si paga appena 3,60 euro) alla carne su cui tendenzialmente il risparmio va dal 20 al 30%, tutto costa molto meno tanto da aver creato ormai una sorta di abitudine o, se volete, una routine, che ogni anno costa all’Italia oltre 100 milioni di euro tra accise e tasse. Un bel buco se consideriamo che parte di questi introiti dovrebbero finanziare la sanità regionale già ridotta all’osso. L’allarme recentemente è stato lanciato nuovamente proprio dai distributori che hanno denunciato un calo del 70% da quando le frontiere sono state riaperte.
E a poco serve la tessera regionale sul carburante a cui hanno diritto tutti i residenti del Friuli Venezia Giulia, il cui costo è di 15 euro e che offre importanti scontistiche (fino a 21 centesimi sulla benzina e 14 sul gasolio), specie a coloro che vivono a ridosso del confine. Nonostante tale agevolazione, per centinaia di migliaia di persone resta conveniente l’alternativa d’oltre confine soprattutto se teniamo presente che in molti casi, da Trieste a Gorizia, il tempo necessario per raggiungere la Slovenia varia dai 10 ai 20 minuti.
Storie vecchie, polemiche trite e ritrite. E nonostante se ne parli da decenni, nulla è ancora stato fatto. Gestori che prima avevano fino ad 8 dipendenti, oggi lavorano da soli e con fatica.
La proposta di CasaPound
Sul punto la scorsa settimana è intervenuto Nicola Di Bortolo, coordinatore regionale di CasaPound Italia, il quale ha prontamente chiesto “che la Regione si faccia subito parte attiva offrendo un contributo regionale affinché ogni cittadino possa ottenere gratuitamente la tessera sul carburante”. Ma questo secondo Di Bortolo non basta, perché “è necessario che la Regione si faccia portavoce del problema con il Governo e introduca dei meccanismi che regolino lo sconto sulla base del prezzo fatto dalla Slovenia in modo da adeguarlo rispetto alle oscillazioni che necessariamente il prezzo del carburante subisce. Oppure, in alternativa, creare una zona franca in cui, con sconti differenziati in base alla distanza dal confine, si riesca a garantire un prezzo più vantaggioso rispetto a quello d’oltre confine, creando quindi una Zona Economicamente Speciale”.
Il tempo passa
Ed è proprio su questo punto che, forse, si riuscirebbe a trovare il bandolo della matassa. Perché se fino ad oggi la tessera regionale sul carburante è stata da sempre osteggiata dall’Unione europea, così non sarebbe per la creazione di una ZES che, invece, sarebbe in linea con le regole europee. Regole che, badate bene, andrebbero cancellate ma che, ad oggi, appaiono sempre più una scusa per ogni politico passato sullo scranno di piazza Oberdan per dire “no se pol”. Mentre i gestori aspettano risposte, con un margine risicatissimo (dai 2 ai 3 centesimi al litro, prezzo imposto da una parte dal fornitore e dall’altra dallo Stato), il tempo passa e si verifica un calo sensibile nelle vendite. E intanto un settore che una volta dava lavoro a centinaia di italiani, oggi rischia di morire nel silenzio della politica.
Francesco Clun
2 comments
Aumentare pesantemente i margini di contribuzione dei benzinai FVG e lasciarli fare… Chi aveva la matita sul orecchio sapeva far di calcolo meglio degli odierni digital-geni!!
[…] questo giornale avevamo tra l’altro affrontato recentemente la questione dell’atavico “caro benzina” che oggi purtroppo si ripropone e si fa ancora più allarmante. Evidenziato in particolare […]