Roma, 29 giu – La crisi economica scatenata dalla serrata generale imposta per contenere l’epidemia di coronavirus sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese. Mentre i contagi sono sempre di meno, peggiora a vista d’occhio il quadro economico del Paese (anche perché il governo giallofucsia non è intervenuto per limitare i danni con aiuti adeguati). E purtroppo il peggio deve ancora venire. Ma un dato è già evidente: il lockdown ha impoverito gli italiani, tanto che in molti quest’anno non potranno permettersi le vacanze. I numeri parlano chiaro, come riporta Noto sondaggi per il Sole 24 Ore.
Il lockdown ha messo in ginocchio 4 italiani su 10
Soltanto per 4 percettori di reddito su 10 la crisi non ha inciso negativamente, ma il 16% del campione ha già registrato mancati ricavi di oltre il 50% rispetto a quanto riceveva prima del lockdown e un ulteriore 20% lamenta la diminuzione delle proprie entrate nell’ordine del 30%: insomma per circa quattro italiani su 10 la serrata generale ha influito pesantemente. Nello specifico, sono le donne ad aver subito una maggiore perdita dei ricavi durante il lockdown, forse perché in maggioranza con un impiego precario e, quindi, non hanno potuto beneficiare di ammortizzatori sociali.
Il 30% teme di avere difficoltà a breve per le spese
Risultato: le minori entrate comportano non solo su una diminuzione dei consumi, ma compromettono anche la capacità di fronteggiare spese essenziali di sostentamento. Per esempio, con il perdurare della crisi il 30% del campione degli italiani intervistati da Noto sondaggi teme di avere, a breve, difficoltà per pagare le spese per la casa, dalla rata del mutuo al canone di affitto o del condominio. Il 32% è preoccupato di non poter sostenere le spese mediche, mentre il 34% ha già ridotto notevolmente gli acquisti non alimentari, mentre il 20% dichiara di consumare meno cibo.
L’11% ha consumato già tutti i risparmi
In proporzione, l’11% del campione fa presente di avere già consumato tutti i risparmi e quindi per il futuro non potrà più attingere ai fondi personali. A questi va aggiunto un ulteriore 17% secondo cui le proprie riserve termineranno tra luglio ed agosto, mentre il 17% dichiara di avere autonomia finanziaria fino a dicembre, mentre il 16% almeno per un altro anno. Conti alla mano, pertanto, circa la metà dei percettori di reddito ha problemi più o meno gravi di liquidità e a breve o entro fine anno teme di trovarsi in difficoltà.
Il 58% non farà neanche un giorno di vacanza
In questo quadro ovviamente per molti le vacanze sono un lusso che va al di là delle proprie possibilità. Tanto che soltanto il 26% del campione prevede di trascorrere tra luglio e settembre almeno una notte fuori casa per turismo. Chi invece rinuncia alle vacanze (il 58% del campione) lo fa soprattutto perché ha difficoltà economiche (37%) rispetto a chi teme ancora il coronavirus (29%). Sono numeri preoccupanti: basti pensare che nell’estate 2019 il 40% degli italiani ha fatto almeno un giorno di vacanza.
Il 62% prevede una forte crisi per l’Italia
A spaventare in generale è proprio la situazione del Paese: il 62% vede avvicinarsi un periodo di forte crisi per l’Italia, mentre scende al 46% la quota di chi ritiene che la “forte crisi” si rifletterà direttamente sulla propria situazione economica. Il quadro è preoccupante: solamente uno striminzito 7% crede nella ripresa immediata del Paese e l’11% in quella delle proprie finanze. I numeri della cosiddetta fase 3 parlano chiaro, d’altronde: niente turismo, niente consumi, niente ripresa. Altro che bonus vacanze del governo, insomma.
Adolfo Spezzaferro
5 comments
Non è questione di lockdown; E’ questione che io, con quella mer*a che ci costringono a tenere in faccia, in vacanza non ci vado, esco il meno possibile, e spendo il meno possibile. Chiaro?
mah…..
Le vacanze (e che vacanze!) le abbiamo fatte nel lockdown, per un po’ lasciateci perdere che abbiamo ancora le balle in giostra! Grazie.
Ma non vi preoccupate.
Sta per arrivare il MES.
Fuck down…
Poi si lamentano della denatalita se ci impediscono di relazionarci con le assurde regole.