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La lunga notte dell’Eurogruppo: regge il muro dei “falchi del nord”. Niente accordo, tutto rimandato

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 8 apr – L’emergenza coronavirus chiama ma la Ue non risponde. Dopo 16 ore di discussione, l’Eurogruppo si è aggiornato a domani senza aver trovato uno straccio di accordo. Annullata anche la conferenza stampa prevista per stamattina. Quello che probabilmente è stato il vertice più importante dei ministri delle Finanze dell’eurozona da quando esiste la moneta unica ha fallito l’obiettivo di fornire agli Stati membri uno strumento per fronteggiare la grave crisi economica scatenata dalla pandemia di Covid-19. “Dopo 16 ore di discussione – ha scritto il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno su Twitter – ci siamo avvicinati a un’intesa ma ancora non ci siamo. Ho sospeso l’Eurogruppo che riprenderà giovedì. Il mio obiettivo rimane quello di creare una forte rete di protezione contro le conseguenze del Covid-19. Il più consistente e ambizioso pacchetto mai predisposto“.

Olanda di traverso: no ai coronabond, no al Mes senza condizioni

Belle parole che per ora non fanno che conclamare il nulla di fatto. Uno stallo che va imputato in gran parte all’Olanda, che si è messa di traverso su tutti i fronti: no ai coronabond, no al Mes senza condizioni. L’Olanda “era, è e rimane contraria agli eurobond perché aumentano i rischi in Europa invece di ridurli. Oltre ad essere poco saggio, non è nemmeno ragionevole. In tal caso, l’Olanda dovrebbe garantire i debiti contratti da altri. La maggior parte dei Paesi della zona euro sostiene questa linea”. Parola del ministro olandese delle Finanze, Wopke Hoekstra, il quale conferma anche che “non esiste ancora un accordo sull’uso del Mes”, che è “un rimedio per quando un Paese minaccia di affrontare seri problemi finanziari ed economici: l’Olanda è disposta a utilizzare il Mes per i costi medici del coronavirus in queste circostanze eccezionali”, afferma Hoekstra. Quello che non dice è che l’Olanda non intende cedere alla proposta di un ricorso al Meccanismo europeo di stabilità senza incappare nelle condizionalità previste dal trattato, che anche se alleggerite sarebbero comunque una rovina per l’Italia. In tal senso, secondo quanto riportato da alcune fonti, lo scontro in videoconferenza è stato molto duro.

Le soluzioni sul piatto e il muro contro muro tra Paesi del Sud e Paesi del Nord

Nello specifico, lo scoglio attualmente insormontabile per un accordo nell’Eurogruppo è la condizionalità legata alle Eccl, le linee di credito a condizioni rafforzate, del Mes. Condizionalità che Olanda, ma anche Germania, Finlandia e Austria, vorrebbero a due stadi: prima “light”, data l’emergenza, poi con riforme per aumentare la competitività. Germania, Olanda, Austria e Finlandia puntano a limitare gli aiuti Ue a prestiti per 540 miliardi: 240 del Fondo salva Stati (Mes) per i governi, 200 della banca comunitaria Bei per le imprese e 100 del progetto Sure anti-disoccupazione. Ma ltalia, Francia, Spagna e altri Paesi Ue giudicano insufficienti tali risorse e non vogliono alcuna condizionalità legata all’utilizzo dei fondi del Mes (del quale l’Italia – ricordiamo – è il terzo sottoscrittore, dopo Germania e Francia). Sull’altro fronte, quello dei coronabond, l’Italia e gli altri Paesi favorevoli a una soluzione di questo tipo hanno mantenuto le posizioni in favore del fondo per la ripresa, proposto dalla Francia. Si tratta del cosiddetto Recovery Fund, ossia un fondo di solidarietà sulla base delle emissioni comuni di titoli con scadenza a 15-20 anni. Alla fine non si è raggiunto un accordo su nessuna di queste soluzioni.

Stamattina, dopo il nulla di fatto della videoconferenza-fiume, è tutto un richiamare al senso di responsabilità, dalla Germania alle istituzioni Ue. Ma lo scoglio rimane: anche se l’Eurogruppo dovesse trovare la quadra, all’Italia servono soldi veri e subito. Il tutto senza incappare nelle trappole delle condizionalità del Mes. Insomma, questa Ue così com’è non è in grado di aiutare uno Stato membro messo a dura prova dall’emergenza coronavirus.

Adolfo Spezzaferro

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5 comments

Cesare 8 Aprile 2020 - 11:43

Conte ha detto che non firmerà in bianco lasciando intendere che decide lui!! Crede di avere la delega, che solo il parlamento puo’ dare,di rovinare il paese? E noi dovremmo dipendere per il nostro futuro da uno che non è stato votato da un singolo italiano e che non è certo un esperto di economia essendo laureato in legge??

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jenablindata 8 Aprile 2020 - 12:00

NON ADERITE AL MES2…
E FUORI ANCHE DAL MES1:
visto che fa solo gli interessi delle banche del nord,
che se lo paghino loro:

volete decidervi ad emettere i minibot al portatore,una buona volta?
volete decidervi a fare i nostri interessi?
se l’europa serve solo a rompere le scatole e a distruggere l’italia,L’ITALIA DEVE DIFENDERSI:
A COSTO DI FARE UNA ITALEXIT SENZA ACCORDI.
perchè una cosa che molti non hanno ancora capito,è che ha più bisogno la ue di noi,
che non l’italia dell’europa….
specialmente di una europa schifosa come questa.

se qualcuno ha dei dubbi,
vada sul tubo a vedersi
“conoscere il passato per non subire il futuro” di francesco amodeo.

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