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Evasione fiscale: un colpo di Pos e passa la paura?

by Salvatore Recupero
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BancomatRoma, 30 giu – A partire da oggi l’evasione fiscale subisce un duro colpo. E già. Con l’obbligo del POS (Point of Sale), finalmente, idraulici, elettricisti, non riusciranno a sfuggire al fisco. Il loro arricchimento ingiusto, sulle spalle degli onesti contribuenti, cesserà come per magia.

Pagare tutti per pagare di meno. Questo è lo slogan dei tassatori tipo Padoa Schioppa. Finalmente cesseranno le ingiustizie. Un esempio su tutti. Marco Venturi, Presidente di Confesercenti afferma che “Nel 2014 un pensionato ‘medio’ perderà 1.419 euro di potere d’acquisto rispetto al 2008. Sono oltre 118 euro in meno al mese, sottratti ai consumi e ai bilanci delle famiglie. Che sempre più spesso sono sostenuti proprio dai pensionati, diventati durante la crisi pilastri del welfare familiare. In generale – sostiene Venturi – i nostri pensionati sono i più tartassati d’Europa. Ma non meno dirompente è il risultato che emerge nel caso di un trattamento pensionistico pari a tre volte il minimo: il pensionato italiano è soggetto ad un prelievo doppio rispetto a quello spagnolo, triplo rispetto a quello inglese, quadruplo rispetto a quello francese e, infine, incommensurabilmente superiore a quello tedesco: si va dagli oltre 4 mila euro sopportati dal pensionato italiano ai 39 a carico del pensionato tedesco”. Ora, però, tutto cambierà. Ogni pagamento sarà tracciabile. Ognuno darà a Cesare quel che è di Cesare.

Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori, spiega: “Se un cliente entra in un negozio, vede un articolo che gli piace e alla cassa gli dicono che non è possibile pagare con il bancomat, potrebbe decidere di cambiare negozio. Nel caso, invece, degli studi professionali, dove non è possibile lasciare la merce sulla cassa e uscire a mani vuote se non viene accettato il pagamento tramite Pos, il cliente dovrà pagare in contanti, ma non è detto che li abbia in tasca in quel momento. Chi si trova in queste situazioni potrà chiedere che gli venga inviata la fattura a casa”. Questa svolta costerà caro ai liberi professionisti. Non tanto ad avvocati, notai e commercialisti. Ma, a pagare saranno le piccole e medie imprese. Federconsumatori ha stimato che il costo totale di un Pos, ipotizzando circa 300 transazioni mensili da 40 euro, si aggira mediamente sui 525,25 euro al mese (escluso il costo di attivazione del Pos ed escluso il costo della linea telefonica). Secondo il presidente dell’associazione Altroconsumo Paolo Martinello prevede un impatto meno pesante . «Negli studi professionali il contante è già scomparso da tempo» perché quasi tutte le parcelle vengono pagate con strumenti tracciabili. Per la Cgia (Confederazione Generale Italiana dell’Artigianato) di Mestre un’azienda con 100 mila euro di ricavo annuo, con il Pos, tra canone mensile, canone annuale e la percentuale di commissione sull’incasso, dovrà sostenere una spesa media annua di 1.200 euro.

Ma siamo proprio sicuri che, stringendo la corda al collo dei liberi professionisti, avremo un maggior gettito fiscale?  Intanto, i costi di questo tipo di pagamento saranno scaricati sui consumatori. Una guerra tra poveri che danneggerà il ceto medio. Così si combatte l’evasione fiscale, un leitmotiv intensamente martellato nelle menti dei cittadini?

Un concetto, quello dell’evasione fiscale e della necessità di contrastarla con queste misure bancarie, che fa in realtà acqua da tutte le parti. Perché chi evade veramente le tasse – multinazionali finanziarie e produttive, nonché la grande organizzazione del crimine – ha sufficienti mezzi “legali” per farlo: è sufficiente, senza andare chissà dove, spulciare i tesori delle banche e delle loro fondazioni tra il Lussemburgo, la Svizzera e il Liechtenstein. Oppure poco al di là di Calais, Francia, a qualche miglio nautico.  Ma la lotta al denaro contante è un chiodo fisso per i banchieri. Ad esempio, gli Agnelli-Elkann ottennero uno “sconticino” come quello già ottenuto di fronte ad un’accertata evasione fiscale di ben 98 miliardi. Hanno sanato il tutto con 2,5 miliardi di euro.

Parafrasando Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri ( detto Trilussa): “ I poveri pagano più tasse dei ricchi perché pur avendo meno disponibilità sono di più”.

Salvatore Recupero

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