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Meno lotta all’evasione e più gioco d’azzardo: record di incassi per il fisco

by Salvatore Recupero
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images[9]Roma, 7 apr – I primi due mesi del 2016 hanno segnato un vero e proprio boom per il gettito fiscale. Secondo i dati diffusi dal Mef (Ministero dell’economia e delle finanze) si sono registrati aumenti a due cifre nel primo bimestre del 2016 per il gettito Iva e Ires. Il gettito Irpef ammonta a 34.462 milioni di euro (+5,2% pari a 1.701 milioni di euro). Insomma, per il fisco il 2016 è iniziato bene. Questi risultati hanno fatto gioire il Mef: “L’Ires aumenta di 168 milioni di euro (+ 6,3%) rispetto allo stesso periodo del 2015, mentre l’Iva registra +14% a 13.506 milioni”. In sintesi, dunque, nel primo bimestre 2016 le entrate fiscali sono salite a 62.464 milioni di euro, con un aumento del 2% (+1.195 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo del 2015.

Il governo Renzi, dunque, sembrerebbe essere più capace a riscuotere i tributi rispetto ai suoi predecessori. Leggendo attentamente i dati del Mef, però, ci accorgiamo che la realtà è un po’ diversa. Intanto, il gettito derivante dall’attività di accertamento e controllo presenta una diminuzione del 6,2% (- 84 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, determinata dai minori incassi derivanti dai ruoli relativi alle imposte dirette (-16,6%) compensati in parte dai ruoli delle imposte indirette (+ 14,8%). Quindi, la guerra contro gli evasori ha dato risultati assai scarsi. In compenso, però, le entrate totali relative ai giochi e alle scommesse (che includono varie imposte classificate come entrate erariali sia dirette che indirette) sono risultate pari a 2.061 milioni di euro (+145 milioni di euro, pari a +7,6 percento); considerando solo le imposte indirette, il gettito delle attività da gioco (lotto, lotterie e delle altre attività di gioco) è di 1.997 milioni di euro (+135 milioni di euro, pari a +7,3 percento). Insomma, l’erario è un ottimo biscazziere.

Qualche renziano convinto, però, potrà pensare che l’aumento del gettito sia dovuto all’aumento dei posti di lavoro. In questo caso ci pensa l’Eurostat (L’Istituto Europeo di Statistica) a smentirlo. Lunedì scorso, il bollettino mensile dell’Eurostat segnala un calo per la disoccupazione europea pari al 10,3%. Nell’Eurozona (era al 10,4% in gennaio, all’11,2% nel febbraio dell’anno scorso) mentre nell’Ue a 28 paesi è rimasta invariata al tasso di gennaio, l’8,9% (ma un anno fa era pari al 9,7%). Per l’Eurozona, si tratta del livello più basso registrato dall’agosto 2011, per l’Ue dal maggio 2009. In Italia le cose non vanno così bene. Nel Bel Paese, infatti, il tasso di disoccupazione di febbraio è stato dall’11,7%, leggermente di più rispetto a gennaio (10,6%). Insomma, nonostante il jobs act e gli sgravi contributivi, rimaniamo fanalino di coda in Europa. Come è stato sottolineato più volte, a proposito del mercato del lavoro, affrontare una crisi di domanda con una riforma dell’offerta, se non è controproducente è quantomeno inutile. Se, poi, vogliamo affondare il dito nella piaga, basta citare qualche dato sull’occupazione giovanile. In Europa si registra il calo dei giovani senza lavoro. Come certifica Eurostat, infatti, in febbraio il dato riferito ai disoccupati di meno di venticinque anni, è ammontato al 21,6% nell’Eurozona e al 19,4% in Ue, che si confrontano con il 20,9% e il 22,7% rispettivi del febbraio 2015. Eurostat specifica che a essere senza lavoro erano in febbraio 4,381 milioni di giovani di cui tre milioni in Eurozona. In Italia, il dato resta molto al di sopra della media, con il 39,1%, superata solo da Grecia, Spagna e Croazia.

A proposito di statistiche, aggiungiamo alcuni dati forniti in questi giorni dall’Istat. In primis, la pressione fiscale è inchiodata al 43.5%. E poi, come ciliegina sulla torta le previsioni di crescita che, come è stato già riportato su questo sito, si attestano sotto le stime del governo. Insomma, paradossalmente lo scandalo Guidi-Boschi ha fatto bene a Matteo Renzi. Senza quest’inchiesta, infatti, oggi il flop della politica economia renziana sarebbe al centro del dibattito politico.

Salvatore Recupero

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1 commento

guido 9 Aprile 2016 - 10:27

…tutta una bufala, gli incassi reali dell’agenzia sono ridicoli se poi confrontati alle spese/rimborsi/penali per danni derivati dai processi che perde sono una voragine di soldi. Già di per sè è un’azienda nettamente in perdita “sovvenzionata” dai cittadini che “ammazza” a suon di cartelle sbagliate e pseudo ilazioni di evasione……viva l’itaglia PD…..speriamo che fallisca ufficialmente il più presto possibile…..fan c…o a tutti politici sindacati coperative lobby consorterie e dipendenti statali fannulloni e consenzienti nel “coprire” i loro colleghi fancazzisti…..viva l’itaglia ….

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